Una circolare riservata dell’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio, indirizzata alle dirigenze scolastiche, sta suscitando un acceso dibattito. Il documento, che invita a limitare gli spazi di discussione e assemblea sul conflitto in corso a Gaza, è stato definito “sconcertante” da Marilena Grassadonia, Responsabile Diritti e Libertà di Sinistra Italiana. La decisione, apparentemente in linea con le direttive del Ministro Valditara, solleva preoccupazioni circa il ruolo della scuola pubblica come luogo di crescita e formazione critica.
Grassadonia, in un post su Facebook, critica duramente l’approccio burocratico che sembra soffocare la libertà di espressione e il dialogo su temi di rilevanza globale. “La scuola non è una fabbrica di ingranaggi meccanici”, afferma, sottolineando l’importanza di educare i giovani capaci di comprendere e analizzare il mondo in cui vivono. Secondo l’esponente di Sinistra Italiana, limitare il dibattito significa privare studenti e docenti di un’opportunità fondamentale per sviluppare pensiero critico e consapevolezza.
La polemica evidenzia una visione divergente sul ruolo della scuola: da un lato come istituzione tecnica e burocratica, dall’altro come spazio di confronto e crescita umana. Grassadonia promette opposizione a questa visione “arida e reazionaria”, sostenendo le iniziative di studenti e docenti per mantenere viva la libertà educativa.
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