di Carmine Nicoletti
Anche l’Unione Sindacale di Base della Scuola e del Pubblico Impiego, venerdì 20 novembre prossimo incrocerà le braccia per l’intera giornata scendendo in piazza contro le scelte di questo governo.
In particolare l’USB, per quanto attiene alla scuola pubblica lamenta che la “buona scuola” si insinua negli istituti scolastici e insieme ai tagli e alle assurde norme sulle supplenze della scorsa legge di stabilità mina l’esistenza dell’istruzione statale.
Il ricatto del governo prometteva posti di lavoro e finanziamenti in cambio della valutazione dei docenti che va ad aumentare i poteri dei presidi trasformati da dirigenti scolastici in veri e propri sceriffi.
Le assunzioni promesse riveleranno a breve la farsa del cosiddetto potenziamento e gli istituti si ritroveranno con le stesse carenze; mentre il personale ATA precario continuerà
a non essere stabilizzato e a subire il peso dell’aumento costante dei carichi di lavoro.
Gli studenti pagano il costo della legge di stabilità che prevede il taglio delle supplenze brevi in una scuola con strutture insicure e in un sistema scolastico che, grazie alla “buona scuola”, svende la loro formazione con l’alternanza scuola-lavoro che si traduce in un bacino di reclutamento per il lavoro gratuito.
I nostri contratti sono scaduti da 6 anni e il governo ci propone un aumento pari a 5 euro lordi (in media), mentre la legge di stabilità per il 2016 promette forti finanziamenti ai privati e tagli ai servizi pubblici (oltre 60 milioni di tagli solo alla scuola). Tutto questo è inaccettabile!
Per questi motivi l’USB ha proclamato lo sciopero generale per l’intera giornata di tutto il personale del pubblico impiego, compresa la scuola, e scenderà in manifestazione nelle piazze di tre grandi città italiane, Milano dove il concentramento è previsto in Largo Cairoli alle ore 9:30, Roma dove il concentramento è previsto al Colosseo (Arco di Costantino) alle ore 9:30 e Napoli dove il concentramento è previsto in Piazza Mancini alle ore 10:00.