Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) lancia un allarme sulla situazione del mercato immobiliare nelle principali città universitarie italiane. Venezia, Firenze e Milano guidano la classifica dei luoghi con affitti proibitivi: un monolocale costa rispettivamente 1.404, 1.107 e 1.064 euro al mese. Anche Roma e altre città come Bologna, Pisa e Verona registrano cifre difficilmente sostenibili per i lavoratori della scuola.
La situazione è particolarmente critica per i docenti della scuola pubblica, il cui stipendio medio non permette di affrontare tali costi senza sacrifici enormi. Un insegnante neoassunto con 1.350 euro netti mensili si trova a destinare quasi tutto il proprio reddito all’affitto, compromettendo la qualità della vita e la dignità professionale.
Il CNDDU propone interventi mirati, come progetti abitativi pubblici, convenzioni per canoni calmierati e sostegni economici specifici. Queste misure sono essenziali per garantire condizioni di vita dignitose ai docenti e preservare la qualità dell’offerta formativa. Ignorare il problema rischia di alimentare una fuga dalle grandi città, con gravi ripercussioni sul sistema educativo nazionale.
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