La via maestra per tutelare i precari, risolvendo anche le questioni di natura retributiva che li riguardano, è dare stabilità al loro lavoro: in questo senso ci siamo battuti per avere il piano triennale del 2011, reso possibile da una nostra intesa all’ARAN, e incalzeremo il Governo perché dia piena attuazione a quello previsto dal decreto sulla scuola recentemente convertito in legge, assicurando anche nei prossimi anni la copertura con personale di ruolo di tutti i posti vacanti e disponibili.
Stabilizzare i rapporti di lavoro risolverebbe anche gli aspetti economici su cui interviene oggi la Commissione UE; chi è assunto a tempo indeterminato può infatti far valere anche ai fini economici l’anzianità accumulata col lavoro precario, come da sempre avviene quando si entra in ruolo.
I nostri contratti, peraltro, hanno sempre riconosciuto al lavoratore precario lo stesso stipendio iniziale del personale di ruolo: impossibile invece, fino all’ultimo contratto firmato nell’ormai lontano 2007, veder accolta la richiesta di attribuirgli anche gli scatti di anzianità, per l’indisponibilità della parte pubblica a fornire la necessaria copertura economica.
Continueremo dunque a perseguire con ancor più decisione un obiettivo, la stabilità del lavoro, che è da sempre al centro della nostra attenzione e della nostra inziativa. Lo faremo in ogni sede di confronto, a partire dall’incontro col ministro in programma venerdì mattina.
Roma, 20 novembre 2013
Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola