HomeComunicato StampaIl difficile inizio d’anno dei Convitti, con organici ridotti ai minimi termini

Il difficile inizio d’anno dei Convitti, con organici ridotti ai minimi termini

Sarà perché il Governo ha deciso di non immettere in ruolo il personale educativo incluso nelle GAE e GM su tutti posti liberi, ma sta effettuando soltanto 53 immissioni in ruolo a fronte di 273 posti vacanti e disponibili nazionali, sarà perché sui Convitti incombe ancora la ghigliottina del blocco degli organici ai livelli del 2012, sarà perché la legge 107/2015 sta mettendo in ginocchio i Provveditorati di tutt’Italia, provocando ritardi ed errori nelle operazioni di inizio anno, sarà perché i Convitti, nonostante l’evidente avversione del Governo, sono scelti da un sempre maggior numero di studenti, sarà per tutto questo, fatto sta che in questi giorni sono tanti i Convitti in situazioni di sottorganico, che fanno una gran fatica a pianificare le attività educative di inizio anno scolastico.
I Convitti Nazionali di Catania, Bari, Cagliari, Assisi, Avellino, Tivoli (RM), Genova, quelli Friulani,  sono solo alcuni esempi di realtĂ  presenti in tutto il Paese con grosse difficoltĂ  di organico educatori, che, per essere adeguato alla loro azione educativa, dovrebbe essere incrementato di almeno il 20% rispetto alla dotazione attuale. CiĂ² comporta classi pollaio con un educatore con oltre 40 semiconvittori o educatori costretti a sdoppiarsi su piĂ¹ classi, contrariamente a quanto previsto dal dpr 81/09 (un educatore ogni venti semiconvittori ed ogni dieci convittori).
Ma la nostra attenzione in queste ore è stata particolarmente colpita dalla situazione che vive il Convitto di Caluso (To), in cui a fronte di dieci unità di personale educativo previste, in questi giorni sono presenti in servizio soltanto cinque (il personale a t.i.), tra cui una in regime di part-time. Dunque, risulta scoperto il 55% dell’organico di diritto. Eppure sappiamo che quell’Istituto è frequentato da un elevato numero di allievi con disabilità, anche gravi. Evidentemente il Miur ritiene che il personale educativo sia dotato di superpoteri, tali da consentirgli di fare in quattro unità e mezzo quello che dovrebbe fare in dieci.
Il prossimo autunno si renderĂ  necessaria una forte mobilitazione dei lavoratori dei Convitti, per contrastare le scelte infelici di un Governo sempre piĂ¹ offensivo verso la scuola pubblica.

14 Settembre 2016
CUB SUR Settore Convitti

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