La ricerca in Italia sembra essere destinata a un futuro sempre più incerto. Con l’introduzione dell’emendamento Occhiuto, il Governo ha scelto di percorrere una strada che Elisabetta Piccolotti, deputata di Alleanza Verdi Sinistra, definisce “precarietà selvaggia”. Contratti mal retribuiti, privi di contributi pensionistici, tutela della maternità e copertura per malattia sono solo alcune delle condizioni che penalizzano migliaia di giovani ricercatori e dottorandi.
Intervenendo alla Camera durante il dibattito sul DL Università e Ricerca, Piccolotti ha evidenziato le conseguenze devastanti di questa politica: la fuga di talenti e il progressivo abbandono della ricerca da parte di giovani promettenti. Con oltre 30.000 ricercatori e 40.000 dottorandi colpiti, si registra una perdita significativa per il potenziale innovativo del Paese.
A peggiorare il quadro, i tagli al finanziamento ordinario delle università statali ammontano a 178 milioni, mentre il Piano straordinario 2022 subisce uno stralcio di 340 milioni. Inoltre, il mancato rimborso per l’aumento dei costi del personale pesa ulteriormente per 300 milioni. Una situazione che obbliga gli atenei a bloccare il reclutamento e a ricorrere a contratti precari e docenze gratuite.
Secondo Piccolotti, queste scelte politiche rappresentano uno smantellamento della ricerca e un grave errore strategico per il futuro dell’Italia.
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