I PAS saranno cestinati dal nuovo governo? Oggi non siamo in grado di dare una risposta esaustiva a questa domanda, tuttavia fra le priorità del nuovo governo e in particolare del nuovo ministro Fioramonti vi è appunto il precariato. Ma non solo: “l’insicurezza di troppi edifici, la carta igienica portata da casa, il costo dei libri. E le classi pollaio. In Italia si arriva a trenta alunni in aula, in Germania mai oltre ventuno”, sono le prime dichiarazioni del responsabile del Dicastero di viale Trastevere.
La questione annosa delle classi pollaio sorte con i pesanti tagli dei governi Berlusconi, Lega etc. non è mai stata risolta. L’on. pentastellata Lucia Azzolina, ad inizio legislatura, ha presentato un disegno di legge che va proprio in questa direzione che – stando alle dichiarazioni del neo ministro – dovrebbe proseguire l’iter ed essere quindi approvato.
Si tratterebbe del più grande finanziamento alla scuola pubblica degli ultimi decenni perchè la loro abolizione (classi pollaio n.d.r.) si traduce in aumento sostanzioso dell’organico nazionale e al contempo del miglioramento radicale della didattica e dell’inclusione scolastica.
PAS e precariato
La questione PAS resta tuttavia in via di definizione. La fuga di Salvini dal governo con la relativa crisi ha impedito l’approvazione definitiva del decreto. Sul più bello i leghisti hanno mollato la spugna lasciando tutti quei precari di terza fascia che speravano nei PAS con un palmo di naso.
Come è noto, il M5S vuole rivoluzionare il reclutamento fondandolo sulla meritocrazia.
La ricetta dovrebbero essere: concorsi ordinari annuali selettivi e che impediscano ai tanti precari di seguire un corso biennale costoso e faticoso. Dello stesso avviso sembra essere il PD, dunque se tali linee politiche saranno confermate assisteremo al tramonto definitivo dei PAS. Tuttavia le nostre sono solo ipotesi, proprio per questo vi invitiamo a seguirci poichè seguiremo da vicino le vicende del precariato.
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