Le tanto promesse immissioni in ruolo del governo sono rinviate, ecco i motivi
La causa è paradossalmente lo strumento che doveva consentirle, ovvero il concorso della scuola. Questa volta ad ammetterlo è lo stessa ministra Giannini che ha dovuto dare ragione a chi nei mesi scorsi criticava l’impianto del concorso, ma soprattutto criticava la tempistica. Una delle cause del ritardo è la carenza di commissari, tale carenza in un primo momento sembrava farlo slittare in tempi migliori.
Ma andiamo ai numeri, a che punto siamo con il concorso?
La stessa ministra Giannini ha evidenziato che entro il 12 di settembre potrà essere ultimato solo l’83% delle procedure concorsuali, manca ancora il 17% che impedisce la formazione delle graduatorie e quindi le immissioni in ruolo.
Quali sono i ritardi maggiori?
I ritardi maggiori riguardano matematica e lingue, ma in particolare la scuola dell’infanzia e primaria.
Quali sono le regioni che hanno già completato le procedure concorsuali?
Le regioni che hanno completato le procedure concorsuali sono Abruzzo, Molise, Calabria e Piemonte, mentre sono in ritardo tutte le altre, in particolare quelle più grandi come Lazio e Lombardia.
A che punto siamo con il concorso dell’infanzia e della primaria?
Le procedure concorsuali per la scuola dell’Infanzia e per la scuola primaria sono in estremo ritardo in tutte le regioni. Solo in pochissimi casi si sta procedendo alla correzione degli scritti, nella maggior parte dei casi devono essere nominate le sub-commissioni.
Che fine faranno le immissioni in ruolo promesse dal governo?
Tutti coloro che termineranno le procedure concorsuali dopoil 15 settembre saltano un anno. Dovranno attendere il prossimo. i posti disponibili – fa sapere la ministra Giannini – andranno ai docenti delle graduatorie ad esaurimento, incrementando la quota di assunzione del 50% prevista dalla legge.
Gli incrementi a favore delle Gae saranno recuperati l’anno successivo. Nel caso in cui le graduatorie dovessero essere esaurite, si ricorrerà alle supplenze assegnandole ai docenti precari della seconda fascia delle graduatorie di istituto.
