HomeLettere in RedazioneImmissioni in ruolo senza concorso 2023, la speranza dei precari

Immissioni in ruolo senza concorso 2023, la speranza dei precari

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un nostro lettore sulle immissioni in ruolo dei precari della scuola

L’abolizione dei concorsi per l’assunzione degli insegnanti è l’urgenza del momento. Da anni siamo costretti a subire test costosi e pieni di errori, che non rispondono alla domanda annuale di insegnanti. È giunto il momento di porre fine a questa pratica inutile e dannosa.

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I concorsi per l’assunzione degli insegnanti sono stati un fallimento su tutti i fronti. Non solo sono costosi e spesso pieni di errori, ma anche inadatti a rispondere alle esigenze dei candidati e delle scuole. I test sono spesso impossibili da superare e i quesiti non c’entrano nulla con la materia di insegnamento. Il risultato è una selezione di insegnanti che non corrisponde alle reali esigenze delle scuole e dei loro studenti.

Ma non è solo una questione di inefficienza. I concorsi per l’assunzione degli insegnanti hanno anche conseguenze negative sulle vite delle persone. I candidati sono costretti a studiare per mesi, spesso senza alcuna certezza di essere selezionati. Questo li costringe a vivere nella precarietà e nell’incertezza, senza possibilità di programmare il loro futuro.

È giunto il momento di porre fine a questa pratica inutile e dannosa. È necessario assumere gli insegnanti sulla base di criteri oggettivi e trasparenti, senza la necessità di costosi e inefficaci concorsi. La soluzione è semplice: assumere gli insegnanti sulla base della loro formazione e della loro esperienza, valutando il loro background e le loro competenze.

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È arrivato il momento di agire. Il sistema attuale è ingiusto, costoso e inutile. È ora di abolire i concorsi e di assumere gli insegnanti sulla base della loro formazione e della loro esperienza. La nostra scuola merita insegnanti di qualità, non selezionati a caso da test inefficaci. È ora di porre fine a questa pratica inutile e di assumere gli insegnanti sulla base dei loro meriti.

Matteo T.

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