Oggi sono scesa in piazza per dire no alla rivoluzione ATA. Eravamo pochi però. Pochi per far sentire la nostra voce ed urlare il nostro disagio. Lo sciopero poteva essere una buona occasione per compattare la categoria e per dire no al nuovo reclutamento che passerebbe dai concorsi.
In piazza anche per dire no agli stipendi miseri che non bastano più, nemmeno per pagare le utenze. Non tutti lo dicono, ma ormai affolliamo solo i discount per fare la spesa, la nostra qualità della vita è precipitata e molti lo sciopero non se lo sono potuti permettere.
Eravamo pochi, infatti! Pochi, ma c’eravamo anche noi. Abbiamo affrontato tanti sacrifici per esserci, viaggio in pullman, rinuncia della giornata di stipendio, sacrifici, ma c’eravamo! E abbiamo detto No alla politica liberticida di questo governo!
Maria
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