HomeLettere in RedazioneIn risposta alla lettera dei tieffini ordinari ai genitori

In risposta alla lettera dei tieffini ordinari ai genitori

Cari genitori,

ormai è chiaro che si sia innescata una “guerra fredda” tra docenti precari che a colpi di articoli, petizioni, tweet, post, proclami etc. si scambiano accuse, controaccuse, fino a pervenire addirittura ad azioni di “spionaggio” sui social network nei rispettivi gruppi per prevenire le mosse dei colleghi “nemici”. Personalmente, ho sempre riconosciuto l’impegno e le difficoltà del percorso abilitante ordinario, nutro stima per molti miei colleghi “tieffini” e rispetto le loro istanze quanto le ragioni di quelle dei “passini” (non vi preoccupate di questi nomi bizzarri, sono solo il frutto dell’ennesima disgregazione della scuola italiana). Non sono per la lotta di tutti contro tutti, né voglio contribuire ad alimentare polemiche inutili, ma vorrei che alcuni punti fossero messi in chiaro dopo aver letto l’appello fattovi dai colleghi tieffini: http://orizzontescuola.it/news/lettera-dei-tieffini-ordinari-ai-genitori

– Da quanto è stato più volte affermato, oltre l’80% degli ordinaristi (la cui età media si attesta sui 37/38 anni) sono “insegnanti con esperienza sul campo, che lavorano già da diversi anni” nelle scuole e, come si legge in un altro comunicato, sono “in tutto simili ai colleghi rappresentati dal MIDA (ndr. Movimento insegnanti da abilitare)”. In sostanza, cari genitori, sono gli stessi docenti che fino a qualche mese fa erano sprovvisti del tanto blasonato titolo abilitante con competenze “non controllate” e che, ciò nonostante, hanno consentito alle scuole di funzionare accettando incarichi presso scuole statali e paritarie.

– “Nessuno controllerà ciò che è stato fatto e come, nessuno entrerà nelle loro classi come è accaduto a noi”, dicono loro. In ragione della loro pluriennale esperienza didattica (“non controllata”), il loro operato sul campo è stato giustamente ridotto all’interno del percorso abilitante. Tuttavia, proprio per la mancanza di controllo, la valutazione dovrebbe ritenersi insoddisfacente o parziale, in quanto si tratta di quegli stessi docenti che in precedenza hanno formato ed educato i vostri figli tra quelle stesse mura che se “potessero parlare avrebbero sicuramente da raccontarci qualcosa di interessante”.

– Ad infiammare ulteriormente la diatriba tra i sostenitori dei TFA e dei PAS è stata negli ultimi giorni l’ipotesi ventilata di una riapertura delle graduatorie d’istituto con un provvedimento ad hoc per permettere ai neo-abilitati di poter essere inseriti sin da subito in seconda fascia. “La durata delle graduatorie d’istituto […] è stata già violata in via straordinaria lo scorso anno”, sostengono i tieffini, quindi, basta che “il Ministro emana il decreto e in una settimana le graduatorie delle scuole vengono aggiornate”. Sembra tutto così facile e scontato, invece, sapete bene che non è così. Le graduatorie d’istituto sono state già definite e le scuole hanno cominciato già a convocare i docenti. L’ipotetica apertura anticipata delle graduatorie d’istituto (solo per l’inserimento dei neo-abilitati in seconda fascia) ad anno scolastico già iniziato comporterebbe per l’ennesima volta il viavai di docenti proprio a danno della qualità e della continuità didattica, con la consapevolezza che l’insegnante che ha iniziato il percorso didattico con i vostri figli andrà probabilmente via da un giorno all’altro perché lo Stato ha convertito in itinere il precedente contratto di lavoro in uno “fino ad avente diritto”.

La mia speranza è che l’attuale ministro dell’istruzione trovi soluzioni immediate alle istanze di entrambe le fazioni ponendo fine a questa infinita guerra tra poveri, in modo da trovare delle misure che possano salvaguardare sia la qualità e la continuità didattica degli studenti che la stabilità lavorativa e la serenità mentale per affrontare questo nuovo anno scolastico.

Paglione Massimo

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