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Indire uno sciopero oggi è inutile ed impopolare e rischia di avere adesioni bassisime

1) Gli scioperi non possono essere indetti dai gruppi Facebook o da associazioni di insegnanti o ATA o da singoli ma solo dalle Organizzazioni Sindacali registrate all’ARAN rappresentative e non rappresentative e che rispettino delle precise norme ( autoregolamentazione dello sciopero), norme che i sindacati si impegnano a rispettare anche quando presentano liste per RSU.

2) Agli Scioperi partecipano ormai una percentuale sempre più esigua di lavoratori della scuola, ad esempio agli scioperi indetti dai sindacati di base ( Cobas, Unicobas, Cub, SISA, ecc..) partecipano in media dallo 0,5 % all’1% della categoria quando va bene.
Agli scioperi dei sindacati rappresentativi Flc Cgil, Cisl scuola, Uil Rua, Snals Confsal, Fgu e Anief , e in particolare a quelli dei Confederali partecipa ormai una percentuale sempre più bassa di lavoratori, come sanno i sindacalisti presenti nel nostro gruppo, all’ultimo sciopero di dicembre del Pubblico Impiego per il rinnovo del contratto ha partecipato il 4% del personale della scuola.

3) Gli scioperi in bianco di cui a volte si parla e si straparla sono irrealizzabili e sono perseguibili a livello disciplinare da parte dei DS.

4) Bisogna convincersi che oggi come spesso dice Maria Grazia Esercizio e altri è necessario portare lo scontro a livello di singola scuola, esporsi e cominciare a dire dei NO. Però ci vuole coraggio.Il sistema delle RSU non funzione e nella maggior parte dei casi sono legati al DS.

5) Chi crede che i post di SBC siano inutili, è legittimato/a a crederlo, ci mancherebbe altro, ma poi ne dovrebbe trarre tutte le conseguenze e uscire dal gruppo.

6) Permettetemi di dire che uno sciopero in questo momento, vista la gravissima crisi pandemica, risulterebbe non solo impopolare ma ci aizzerebbe contro la canea degli opinionisti che già da tempo sono al lavoro in questo senso. Anzi io credo che sarebbe doveroso che i Sindacati dichiarassero una tregua sindacale.

Che fare?

Anche se questa domanda la pose Lenin non è certo che bisogna fare la rivoluzione, anche perché la nostra categoria non ha la rivoluzione nel suo DNA e credo oggi nessuna categoria sociale.

1) Come ripeto in SBC da mesi almeno dal primo settembre 2019 e ancor prima da anni su Professione Insegnante bisognerebbe attivarsi come singoli gruppi antagonisti di scuola, non isolarsi , essere contrastivi e usare i nostri materiali e documenti che produciamo per condividerli e poi farli circolare. Se non vi piacciono modificateli o produceteli ex novo.

2) È inutile lamentarsi e aspettare che qualcuno risolva tutti i vostri problemi, non lo farà nessuno, la delega é l’atteggiamento più sbagliato che ci sia.

3) Bisogna capire che il problema non è mai singolo ma sempre collettivo, quello che ora succede a un collega tra una settimana potrebbe succedere a voi. Spezzate la catena del divide et impera oggi presenti nella scuola neoautoritaria.
Insomma non domandatevi per chi suona la campana!

4) Vi ripeto infine un consiglio che vi ho dato in Estate e che vi ho ripetuto a Settembre.

Consorziatevi con studi legali per difenderti singolarmente e collettivamente.

Vedete che ci sono cose da fare io ne ho elencate solo quattro.

Libero Tassella SBC

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