HomeComunicato StampaInsulti di Sallusti: se i sindacati tacciono S.B.C. risponde

Insulti di Sallusti: se i sindacati tacciono S.B.C. risponde

COMUNICATO STAMPA – Questa storia che ogni microcefalo si permette di aprire la bocca rovesciando contumelie sulla scuola e gli insegnanti deve finire. Se i sindacati hanno tollerato e tollerano noi di Scuola Bene Comune, No!
Se lei Sallusti non sa precisamente cosa significa portarsi sulle spalle l’impegno e la responsabilità di formare migliaia di futuri cittadini ha il dovere civico e morale di informasi o di tacere.

Certo che non siamo eroi, perchè mai dovremmo esserlo?

Le risulta forse che nel nostro profilo professionale sia compreso il martirio? E’ vero che molti incoscienti colleghe e colleghi lo fanno credere, ma non è così, noi siamo i professionisti dell’educazione e quindi gli unici titolati e referenziati per formare le libere e critiche menti dei cittadini di domani…non sempre purtroppo ci riesce e lei e altri che appaiono in TV ne sono purtroppo la prova imbarazzante.
Lei é un eroe? Ha fatto forse i suoi reportage dalle terapie intensive egli ospedali di Milano o di Bergamo o dalle Rsa ad esempio del Pio Monte Tribulzio?
Dove sta scritto che noi dovremmo rischiare salute e vita per un esamino farlocco messo in piedi e raffazzonato per un capriccio propagandistico di una ministra e dei partiti?
Perchè devono rischiare i nostri ragazzi, esposti, senza reale necessità, all’ansia supplementare di un rischio sanitario e di improbabili protocolli atti a trasformare in un incubo ricorrente quella che dovrebbe essere un’esperienza formativa?
Ha la minima idea, sig . Alessandro Sallusti delle procedure burocratiche richieste da un esame in presenza e della inevitabile promiscuità che comportano?
Perchè i docenti universitari possono permettersi la “vigliaccata” di esami online e noi invece siamo obbligati a fare le cavie e il banco di prova dei protocolli inventati da espertoni comodamente seduti alle loro scrivanie?
Non abbiamo scelto noi di chiudere le scuole e rimanere per mesi crocifissi ad un pc nel tentativo di proseguire ( a nostro totale carico) la nostra mission educativa, senza alcun limite di orario alcuna tutela sindacale o retribuzione aggiuntiva.
Non abbiamo deciso noi le procedure d’esame e nemmeno se fosse il caso di farlo o meno…siamo stati esautorati da qualsiasi libertà professionale e ridotti a puri esecutori di ordini incongruenti e spesso tardivi calati da Marte….ci è stato ordinato di promuovere tutti, di non fare domande, di riempire quintali di moduli inutili per giustificare valutazioni inventate e lei, nel suo editoriale del 2 giugno viene a parlarci di eroismo?
Scusi ma crediamo di averle dedicato fin troppo del nostro tempo… noi debbiamo lavorare … non siamo eroi ma seri professionisti, al contrario di molti pennivenduti e mistificatori della realtà

Scuola Bene Comune.

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