FLC CGIL – Il 12 dicembre scorso è stato sottoscritto un accordo quadro tra il Ministro dell’Istruzione Francesco Profumo e il Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Luigi Nicolais, un accordo quadro concernente interventi “a favore del sistema di istruzione secondaria di secondo grado e di istruzione e formazione post secondaria”.
I contenuti
Premesso che obiettivi del MIUR sono:
stabilire un rapporto più stretto tra il sistema ricerca e il sistema di istruzione e formazione fino al livello post secondario
ottimizzare l’offerta formativa in favore del sistema post-secondario costituito dai Poli Tecnico Professionali e dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS) , istituiti con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 gennaio 2008,
e tenuto conto che il CNR è attivo nel settore della ricerca educativa con una specifica focalizzazione sull’impiego delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione a supporto dei processi di insegnamento e apprendimento, attraverso l’accordo quadro MIUR e CNR intendono attivare congiuntamente iniziative finalizzate a:
promuovere la partecipazione degli Istituti CNR nei comitati tecnico-scientifici della secondaria di II grado e nel segmento post secondario
qualificare ulteriormente l’attività formativa proposta dal sistema scolastico secondario e post secondario, e degli ITS e dei Poli Tecnico Professionali in particolare
favorire l’interazione e la trasmissione di competenze tra il sistema ricerca e quello del sistema scolastico, anche attraverso l’attivazione di altri soggetti partecipati dal CNR quali i distretti, i laboratori pubblico privati, i consorzi
sostenere gli insegnanti nel rinnovamento contenutistico e metodologico della didattica.
Per essere operativo l’accordo prevede la successiva definizione di specifiche convenzioni “tra gli Istituti di istruzione secondaria di secondo grado, i Poli Tecnico Professionali, gli Istituti Tecnici Superiori e le strutture scientifiche territoriali del CNR”. Dette convenzioni, che possono coinvolgere anche i distretti, i laboratori pubblico privati e le società consortili partecipate dal CNR, indicano le specifiche attività, le aree tecnologiche di intervento, il numero e il profilo professionale delle risorse umane delle parti interessate e le modalità di attuazione delle attività concordate.
Le attività sopra descritte riguardano, in prima battuta soprattutto gli Istituti Tecnici Superiori insistenti nelle regioni della Convergenza (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia) e i Poli Tecnico Professionali dell’intero territorio nazionale.
E’ prevista la costituzione di un comitato di gestione composto da sei membri, tre nominati dal CNR e tre nominati dal MIUR, che svolge, tra gli altri, anche i compiti di:
valutazione delle attività avviate e delle loro ricadute
predisposizione le convenzioni operative
proposta di idonee procedure finalizzate al miglioramento della collaborazione e al coordinamento delle attività tra MIUR e CNR.
L’Accordo ha durata triennale rinnovabile.
Il commento
Come ormai è consuetudine l’accordo non è ancora stato ufficialmente pubblicato sul sito del MIUR né in quello del CNR.
Premessi l’importanza e il valore strategico delle sinergie tra istruzione tecnica superiore e ricerca, la lettura dell’accordo evidenzia le criticità più volte espresse e che riguardano l’incapacità di saper mettere insieme, in un quadro unitario e comprensibile, una serie di iniziative che, singolarmente, appaiono condivisibili. A questo si aggiunga una sostanziale confusione sull’identità dell’istruzione tecnica nella secondaria superiore e in quella post secondaria.
Esemplare a tal proposito è la questione relativa ai Poli Tecnico Professionali: nelle Linee Guida elaborate in applicazione dell’art. 52 della Legge 35/12 (cosiddetta di semplificazione) essi sono identificati o come strutture formative tout-court o come modalità organizzativa. Con l’accordo tra MIUR e CNR scopriamo che per il Ministero dell’Istruzione i Poli sono strutture che erogano una offerta formativa nell’ambito del segmento dell’istruzione post secondaria. A questo punto non è affatto chiaro se essi siano in concorrenza con gli ITS o addirittura con le Università. Insomma un bel pasticcio.
Non è invece condivisibile le modalità con cui è affrontato il rapporto tra CNR e comitati tecnico-scientifici degli istituti tecnici e professionali. Forte è la sensazione che le scuole siano solo oggetto e non protagonisti della sinergia tra istruzione e ricerca. Esemplare è, a questo proposito, il fatto che sia il Comitato di gestione a predisporre le Convezione operative e che non è previsto alcun coinvolgimento, anche in fase di monitoraggio e di valutazione, delle istituzioni scolastiche.
Assai fastidioso è il richiamo ai “Programmi” scolastici. Ma il MIUR è a conoscenza che, ad esempio nei tecnici e nei professionali, sono in vigore “Linee guida” e che nella formazione tecnica superiore si parla di curricolo strutturato in moduli e unità capitalizzabili? Siamo sicuri che gli specifici istituti del CNR che operano nel settore della ricerca educativa faranno notare l’errore.
In conclusione: si tratta di una iniziativa che potrebbe avere un forte e positivo impatto, soprattutto sulla istruzione tecnica post secondaria, ma che sconta una capacità di governo di questo settore piuttosto fragile. La FLC seguirà con attenzione ed interesse l’evolversi della vicenda e non mancherà di far sentire la propria voce attraverso proposte finalizzate a far crescere una istruzione tecnica superiore di qualità e in forte sintonia con i processi di rinnovamento tecnologico del Paese.