In questi giorni il T.A.R del Lazio sta emettendo diverse sentenze zeppe di refusi. La cosa non è sfuggita ai tanti utenti attenti della rete che non lesinano battute ironiche propio all’indirizzo degli estensori. Angelo, ad esempio, commenta: avete letto BENE la sentenza? Questa sentenza è nulla e non ha valore, perché chi l’ha redatta, ha (evidentemente a causa di un refuso) copiato le motivazioni che ammettevano al concorso del 2016 i ricorrenti ITP sprovvisti di abilitazione… Quindi questa sentenza, riconosce il diritto dei ricorrenti ad essere ammessi al concorso del 2016, e non ad essere inseriti nelle G.I. di II fascia per il triennio 2017/2020…”
Le sentenze copia ed incolla
Il sospetto è che – vista l’urgenza – il T.A.R. del Lazio si sia rifatto esattamente alle sentenze relative al vecchio concorso del 2016 quando furono ammessi anche gli ITP – Insegnanti Tecnico Pratici – privi dell’abilitazione all’insegnamento. Qualcuno in rete sostiene che questi refusi possono rende nulle le ordinanze del Tribunale Amministrativo del Lazio, i legali invece rassicurano i ricorsiti sostenendo che nonostante il refuso l’ordinanza resta valida. C’è invece chi fa notare che il Consiglio di Stato con l’Ordinanza del consiglio di stato N. 05365/2017 REG.RIC. scrive: “appare INFONDATA la pretesa degli appellanti a partecipare al corso di specializzazione per le attività di sostegno (TFA di III ciclo) attivate con il D.M. 1 dicembre 2016, n. 948, essendo essi sprovvisti di un valido requisito di ammissione, STANTE IL VALORE NON ABILITANTE DEI DIPLOMI QUINQUENNALI di scuola secondaria di II grado conseguito dai docenti tecnico-pratici”. Insomma la vicenda degli ITP continua a far discutere e a mettere gli uni contro gli altri. Da un lato ci sono quei precari che hanno superato concorsi e ottenuto l’abilitazione tramite il PAS, dall’altro chi non ha potuto partecipare alle tornate abilitanti ed ha scelto di ricorrere.
