HomeScuolaLa buona scuola sarà modificata con la legge di stabilità?

La buona scuola sarà modificata con la legge di stabilità?

La legge di stabilità prossima al varo non conterrà nessuna modifica alla cosiddetta buona scuola, ovvero la legge 107 che ha modificato rdicalmente l’impostazione degli organici nella scuola. In molti speravano in alcune modifiche da inserire nella Finanziaria, dovranno rassegnarsi, nonostante alcune avrebbero decisamente avitato il caos del prossimo anno scolastico. Ne scrive Alessandra Ricciardi.

Nessun correttivo alla Buona scuola. Sarebbe stata la partita probabilmente più interessante della legge di Stabilità per il settore, che dall’eventuale rinnovo del contratto, vista l’aria che tira, potrà sperare ben poco. E invece, secondo quanto trapela da Viale Tarstevere, non ci sarà nessuna modifica alla legge n. 107/2015, pur sollecitata dai sindacati che ne avevano predicato l’utilità soprattutto in termini di minor caos amministrativo.
Due le richieste di peso destinate a non aver seguito: il rinvio di un anno della costituzione degli ambiti territoriali, dal 2016 al 2017, e il conseguente slittamento della chiamata diretta dei docenti da parte dei presidi.

Il ministero dovrà gestire una fase complessa, il prossimo anno, in cui la mobilità straordinaria renderà più complicato anche lo svolgimento del concorso, per il quale in questi giorni i tecnici stanno definendo il contingente per il prossimo triennio da farsi autorizzare dal ministero dell’economia. Senza aver svolto la mobilità, infatti, risulta difficile stimare quanti posti allocare a concorso su ogni disciplina e per ogni regione. Un margine di incertezza che resta anche utilizzando i dati statistici dell’andamento dei trasferimenti degli ultimi anni. La strada inizialmente ipotizzata di una graduatoria unica nazionale, che avrebbe consentito di superare il problema, non è parsa percorribile a legislazione vigente.

A tutto ciò si aggiungerà l’avvio dei nuovi ambiti e della chiamata diretta.

Proprio il concorso che sarà bandito entro dicembre è una delle voci di finanziamento data per certa nella Stabilità: circa 5 milioni di euro, è la richiesta avanzata.

Per il resto il dicastero guidato da Stefania Giannini è stato chiamato a dare un contributo al risanamento: si dovrebbe aggirare sui 350 milioni di euro, concentrate in particolare su università. Si tratta più che di tagli di razionalizzazione della spesa, con il recupero a bilancio, per esempio, di somme accantonate e non impegnate. Nessun ritocco invece ai bilanci già magri delle scuole.

Dal dicastero dell’istruzione e università è giunta anche la richiesta di modificare la norma della precedente legge di stabilità che vieta le supplenze brevi, sotto i 7 giorni, per il personale ausiliario, tecnico e amministrativo. Ma se entra o resta fuori è ancora da decidere.

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