Le recenti condanne in primo grado ai dirigenti della Link University riaccendono i riflettori sulle criticità del sistema delle università telematiche e private in Italia. Elisabetta Piccolotti, deputata di Alleanza Verdi Sinistra e membro della commissione cultura di Montecitorio, ha espresso un duro giudizio su queste realtà, definendole simbolo di un sistema “marcio” che favorisce l’ottenimento di titoli accademici senza la necessaria preparazione.
Secondo Piccolotti, il Governo Meloni non solo sarebbe consapevole delle problematiche, ma continuerebbe a sostenere tali istituzioni attraverso norme e fondi, penalizzando le università pubbliche. La deputata critica anche la mancanza di criteri rigorosi per l’accreditamento e i controlli insufficienti, denunciando l’influenza della lobby delle università telematiche sul Ministero dell’Università e della Ricerca.
Piccolotti sollecita la ministra Anna Maria Bernini a intervenire con decisione per proteggere il valore dell’istruzione pubblica e della ricerca. “L’istruzione superiore non può essere trasformata in un mercimonio a vantaggio di pochi”, conclude, ribadendo l’impegno della sua forza politica nel promuovere una proposta di legge per garantire maggiore trasparenza e qualità nel settore.
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