A sorpresa, la FLC CGIL lascia sul tavolo il nuovo contratto della scuola. Non c’è firma perché i soldi messi in campo non bastano a coprire gli aumenti dei prezzi degli ultimi anni. Il documento finale, consegnato da ARAN, appare vuoto di contenuti davvero utili per chi lavora nelle aule. Anche le carriere restano ferme, senza riconoscimenti veri per esperienza o impegno quotidiano. Tutto sommato, poco cambia rispetto al passato recente. La decisione arriva dopo giorni di valutazioni interne, con parecchi dubbi emersi durante le discussioni. Nessun entusiasmo nel comunicato che spiega le ragioni del no. Semplicemente, quel testo non regge il confronto con le difficoltà reali delle scuole italiane. E così si va avanti senza accordo, almeno per ora.
Per quel che riguarda la FLC CGIL, l’accordo firmato non copre neppure un po’ della riduzione del valore degli stipendi negli ultimi tre anni. Cambiamenti profondi nel lavoro pubblico restano fuori dalla trattativa, come se non esistessero. A decidere così sono state le persone stesse impiegate, dopo aver parlato in più di mille incontri convocati dal sindacato.
A ogni nuovo round negoziale serve partire in fretta. Le cifre devono guardare in faccia l’inflazione galoppante. Non si può ignorare lo squilibrio con gli stipendi degli altri lavoratori statali. Che il governo scenda in campo davvero. Un milione e trecentomila persone aspettano condizioni salariali giuste. Senza promesse vuote. Basta poco per segnare una direzione diversa.
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