Riportiamo una scheda dettagliata redatta dai COBAS Scuola sulla restitusione degli scattti di anzianità sia del perdonale docente che ATA. Nella sche si notano anche gli andamenti stipendiali degli ultimi 15 anni con percentuali di perdita del potere d’acquisto davvero molto alti. I Cobas attribuiscono tali perdete alla concertazione fra i sindacati cosiddetti rappresentavi (FLC CGIL, CISL, UIL, GILDA, SNALS…) e la controparte costituita dall’Amministrazione.
Il 18 Ottobre 2013 come Cobas abbiamo indetto uno sciopero generale della scuola per il rinnovo del CCNL, bloccato dal 2010 al 2014, e per la restituzione degli scatti di anzianità, che il governo Letta ha bloccato anche per il 2013 e 2014 e che ha intenzione di eliminare del tutto, nonostante che docenti ed Ata abbiano già perso il 30% del reale potere di acquisto rispetto al 1990.
In quei giorni i sindacati concertativi tacciarono la nostra convocazione di sciopero come intempestiva e demagogica perché era in atto una contrattazione con il Ministero per salvaguardare la maturazione degli scatti anche per il 2013. E silenzio assoluto da parte loro anche a novembre quando si discuteva la legge di stabilità 2014 e come Cobas denunciavamo che il DPR 25 ottobre 2013, in applicazione del DPR 122/2013, che ha bloccato sia il rinnovo dei CCNL sia gli automatismi stipendiali, non solo aveva provocato l’ulteriore blocco degli scatti di anzianità 2013, ma che il MEF, se non ci fossero stati tempestivi cambiamenti legislativi, avrebbe anche richiesto la restituzione dei soldi già percepiti dal personale della scuola scattato nel 2013.
Purtroppo siamo stati facili profeti: puntualmente a fine anno con la nota di NoiPa 157 del 27 Dicembre 2013 il MEF ha applicato la mannaia sugli stipendi del personale della scuola che aveva maturato gli scatti del 2013. E così non pochi docenti ed ATA di ruolo troveranno nel cedolino di Gennaio il regalo per il nuovo anno del governo Letta con la comunicazione di quanto dovranno restituire con rate di 150 euro lordi al mese per il recupero dei soldi percepiti in più con la maturazione degli scatti nel 2013.
• Chi è scattato a gennaio 2013, con un anno di ritardo per effetto del blocco 2012, a gennaio 2014 manterrà la permanenza nello scatto raggiunto ma dovrà restituire quanto percepito in più nell’anno 2013.
• Chi ha avuto lo scatto a settembre 2013, sempre con un anno di ritardo, a gennaio 2014, non solo dovrà restituire quanto percepito in più negli ultimi mesi del 2013, ma verrà anche retrocesso come posizione stipendiale e maturerà lo scatto, per il congelamento degli anni 2012 e 2013, solo a settembre 2014.
• Chi aveva già programmato di fare a gennaio 2014 la domanda di pensionamento da settembre 2014, avendo maturato lo scatto nel 2013 per il congelamento degli anni 2012 e 2013, se vorrà far valere lo scatto sia sulla pensione che sulla liquidazione, dovrà aspettare ancora un altro anno.
E c’è anche il rischio che i precari immessi in ruolo degli ultimi tre anni potrebbero vedersi bloccate le ricostruzioni di carriera per il blocco della validità giuridica dell’anno 2012 (D.L. 78/2011) e dell’anno 2013 ( DPR 122/2013).
QUESTI I RISULTATI DI 15 ANNI di CONCERTAZIONE
Un confronto tra lo stipendio annuo lordo percepito nel maggio del 1990 (il cosiddetto “Contratto Cobas” ottenuto con le lotte del blocco degli scrutini) per tutti i profili professionali con 20 anni di anzianità e la situazione odierna tenendo conto del potere d’acquisto:
Collaboratori Scolastici – 32 ,7 %
Assistente amministrativo-tecnico – 32,9 %
DSGA – 7 %
Docenti scuola materna e scuola elementare – 22,1 %
Docenti diplomati II grado – 28,7 %
Docenti scuola media – 25,3 %
Docenti laureati II grado – 29,2 %
Dirigenti scolastici + 22,1 %
Con una forte mobilitazione della categoria siamo ancora in tempo per impedire la restituzione degli scatti 2013 e salvaguardare la progressione di carriera del personale docente ed ATA imponendo al governo Letta una modifica ad hoc inserita nel decreto mille proroghe attualmente in sede di conversione parlamento.
Gli scatti di anzianità sono ancora l’unico automatismo a difesa del potere d’acquisto, una redistribuzione della ricchezza sociale prodotta dal lavoro, un riconoscimento alla professionalizzazione della complessità del lavoro educativo e scolastico che cresce nel corso della sua pratica. Nella maggior parte dei paesi europei il massimo della carriera si raggiunge tra 15 e i 20 anni di servizio e il culmine della carriera corrisponde spesso al doppio dello stipendio iniziale.
Come prima forma di mobilitazione abbiamo indetto insieme agli Inidonei-Precari Ata-ITP-Modelli Viventi-Materia Alternativa-Quota 96-Rete Scatti 2013 un