Gentile Redazione,
la Scuola è stata abbandonata. Nulla è cambiato: siamo ancora fantasmi che vagano nelle stanze degli istituti. Fantasmi che, però, lavorano, producono e si danno da fare ogni giorno per guidare le nuove generazioni a crescere, a pensare e a creare valore. Giovani menti che domani rappresenteranno l’Italia e gli italiani nel mondo, non certo grazie a chi oggi si crogiola su poltrone di velluto, più intento a oziare e a decidere come spartire risorse che appartengono alla popolazione, ai cittadini.
Nelle aule si lavora senza riconoscimento, senza rispetto, senza ascolto. Si affrontano responsabilità enormi con stipendi che spesso non permettono nemmeno di vivere dignitosamente. A chi dà tanto alla comunità non viene restituito quasi nulla: né valorizzazione professionale, né sicurezza, né stipendi adeguati al ruolo fondamentale che svolge.
La Scuola continua a reggersi sul sacrificio silenzioso di chi non fa rumore, di chi non ha visibilità mediatica, ma tiene in piedi il futuro del Paese. Eppure, questo futuro viene sistematicamente ignorato, mortificato, trattato come un costo e non come un investimento.
È tempo che qualcuno se ne assuma la responsabilità. Perché senza una Scuola rispettata e sostenuta, non esiste progresso, non esiste giustizia sociale, non esiste domani.
Distinti saluti
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