Sono in fase di conclusione le contrattazioni di istituto secondo il vigente CCNL Scuola che prevede per il personale docente lo svolgimento di lavoro in aggiunta all’orario contrattuale per realizzare le attività previste nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF).
Le attività aggiuntive non di insegnamento che sono ritenute indispensabili per l’efficiente funzionamento organizzativo e didattico di una scuola sono retribuite con il fondo per il miglioramento dell’offerta formativa. Tuttavia, il compenso orario lordo tabellare spettante al personale docente per prestazioni aggiuntive all’orario d’obbligo varia da 17,50 € per ogni ora aggiuntiva non di insegnamento a 50,00 € per ogni ora di insegnamento in attività di recupero per alunni con debito formativo nella scuola secondaria di secondo grado.
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Il pagamento dei suddetti compensi avviene di norma entro il termine ultimo del 31 agosto ed è ridotto di circa il 35%. Nel monitoraggio sugli esiti conclusivi della contrattazione di istituto di quest’anno scolastico effettuato dall’Ancodis, si è riscontrato che il riconoscimento economico annuale lordo per il lavoro aggiuntivo è stato per il 67% compreso tra 1000 e 3000 €, il 15% tra 3000 e 4000 €, il 12% meno di 1000 € e solo il 6% ha avuto un riconoscimento economico annuale lordo superiore a 4000 €.
A fronte della complessità del lavoro aggiuntivo svolto dai docenti e dell’importanza di tali attività per l’efficienza e il funzionamento organizzativo e didattico delle scuole, la retribuzione è considerata inadeguata e viola la professionalità degli insegnanti. Nonostante la loro dedizione e la qualità del lavoro svolto, il valore di un’ora di lavoro aggiuntivo per il personale docente oscilla tra soli 10 e 50 euro, un compenso ritenuto iniquo e umiliante dagli addetti ai lavori.
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