La mancanza di organico aggiuntivo porta all’esodo di massa di docenti ed ATA verso il Nord, ma nessuno, o quasi, ne parla.
Ricordate la storia di Giuseppina Giuliano, la collaboratrice scolastica di 29 anni che ogni giorno fa la spola tra Campania e Lombardia per mantenere il suo lavoro a Milano? Ebbene potrebbe non essere l’unica.
Tanti come lei non potranno permettersi permettersi di trasferirsi nelle regioni del Nord e far fronte agli affitti con lo stipendio esiguo di ATA o di docente. La storia di Giuseppina si è diffusa su varie agenzie di stampa e sul web. Quello che molti non sanno, però, è che la storia di Giuseppina diventerà presto uguale a quella di tanti altri colleghi precari che, dopo due anni di lavoro nelle scuole durante la pandemia, sono ora senza alcun inserimento lavorativo a pochi mesi dalla prima fascia. Una parte significativa degli “ex dipendenti Covid” sarà costretta a considerare l’opzione di cambiare provincia al prossimo aggiornamento, lasciandosi alle spalle i propri cari, le proprie case e, soprattutto, la propria terra. Questa terra potrebbe facilmente fornire loro lavoro, dato che molte scuole stanno attualmente vivendo una carenza di personale, a causa dei significativi tagli apportati al personale negli ultimi anni.
Molti precari si troveranno, quindi, a vivere la stessa vita da pendolari di Giuseppina per preservare la propria carriera, pur sapendo che anche le scuole del proprio territorio hanno un forte bisogno di personale, e che queste scuole potrebbero facilmente assumerlo se le posizioni fossero aumentate. Tuttavia, sembra che a nessuno importi. Migliaia di lavoratori, madri e padri si ritrovano abbandonati dallo Stato, senza una concreta prospettiva di lavoro. Tuttavia, il governo, i media e il pubblico sono concentrati su altre questioni. Nessuno vuole affrontare seriamente il problema dei lavoratori scolastici precari, senza capire che la situazione diventerà insostenibile se non si interviene per aumentare i livelli di personale e dare finalmente alle scuole pubbliche l’importanza che meritano!
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