La trasformazione digitale ha rivoluzionato il modo in cui accediamo ai servizi e viviamo la quotidianità. Tuttavia, per molte persone con disabilità e per una significativa parte della popolazione anziana, il digitale rappresenta una nuova forma di esclusione sociale. Questo fenomeno è dovuto alla presenza di barriere digitali, ovvero ostacoli che impediscono o limitano l’accesso alle tecnologie e ai servizi online.
Per le persone con disabilità, queste barriere si manifestano in molteplici forme: siti web non compatibili con screen reader, video senza sottotitoli, interfacce poco intuitive e procedure complesse. Gli anziani, invece, spesso si trovano a fronteggiare difficoltà legate alla scarsa alfabetizzazione digitale, al linguaggio tecnico e a una crescente paura di truffe online.
Il problema non è solo tecnologico, ma anche culturale. L’accessibilità viene spesso percepita come un aspetto secondario, quando invece dovrebbe essere un principio fondante della progettazione digitale. Rendere i servizi accessibili non solo garantisce equità, ma migliora l’esperienza complessiva per tutti gli utenti.
La sfida è chiara: costruire un digitale inclusivo che non lasci nessuno indietro, promuovendo formazione, normative adeguate e soluzioni progettate per rispondere alle esigenze di tutti.
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