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Lettera aperta – L’ennesima beffa per i docenti idonei: il 30% promesso resta sulla carta

La lettera aperte di denuncia dei precari della scuola

Alla cortese attenzione della Redazione,
scriviamo come gruppo di docenti idonei ai concorsi PNNR, riuniti nel comitato “Integrazione 30% Idonei in caso di rinuncia”, per denunciare l’ennesima presa in giro da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito nei confronti di migliaia di docenti che hanno superato un concorso pubblico.
Per mesi, da fonti istituzionali, politiche e giornalistiche, ci è stato assicurato che sarebbe stata introdotta un’integrazione del 30% delle graduatorie di merito rispetto al numero dei posti messi a bando. Una misura pensata per valorizzare il merito e rispondere al bisogno urgente di personale docente. Tali posti sono stati regolarmente autorizzati e inseriti nel contingente 2025/26 delle immissioni in ruolo.
Oggi, tuttavia, scopriamo che quei posti non verranno effettivamente assegnati, poiché la graduatoria degli idonei non scorre. Il motivo? Un vuoto normativo che ha lasciato spazio a un’interpretazione restrittiva da parte degli Uffici Scolastici Regionali (USR), secondo cui lo scorrimento è consentito solo in caso di rinuncia da parte di un vincitore, ma non da parte di un idoneo.
Il risultato è paradossale:
• Decine e decine di idonei rinunciano perché vincitori in altre CDC, regioni o procedure;
• I posti così liberati non vengono riassegnati, pur essendo autorizzati e disponibili;
• Il 30% si trasforma in una quota illusoria, un annuncio privo di effetti concreti;
• La meritocrazia perde valore, i concorsi diventano strumenti inaffidabili, e numerose cattedre restano vacanti non per mancanza di candidati, ma per rigidità amministrative.
A tutto ciò si aggiunge un fatto gravissimo: non vi è parità di trattamento tra i candidati.
Mentre alcuni idonei, rientranti nel 30% dei posti banditi, accedono all’assunzione, altri – pur trovandosi nella stessa identica condizione – ne vengono esclusi. Questo accade perché, a causa delle rinunce, rientrerebbero nella quota del 30%, ma la graduatoria non viene fatta scorrere.
Il risultato è che quel già esiguo 30% viene applicato solo in parte e solo per pochi fortunati, in base a logiche territoriali e interpretazioni divergenti. Una disparità inaccettabile, che mina profondamente la legittimità dell’intero processo concorsuale e la credibilità dell’impegno per una scuola fondata sul merito.
Chiediamo pertanto con forza una deroga urgente: una norma chiara che consenta lo scorrimento del 30% rispetto ai posti banditi, come ci era stato promesso, anche in caso di rinuncia da parte di un altro idoneo. Solo così tutti i posti autorizzati potranno essere effettivamente utilizzati, come previsto dalla normativa.
È inaccettabile che una misura annunciata e promessa venga bloccata da un cavillo interpretativo.
È inaccettabile che i docenti vengano trattati come numeri, ignorando il loro percorso e impegno.
È inaccettabile che, in piena emergenza di organico, si lascino cattedre vacanti per una questione di forma.
Ci appelliamo alla vostra redazione affinché dia visibilità a questa ingiustizia.
È fondamentale che l’opinione pubblica e i decisori politici sappiano che il 30% promesso non si sta concretizzando.
Il ministero sta violando il principio di buon andamento della Pubblica Amministrazione: pur avendo candidati idonei e qualificati, lascia dei posti vacanti. Questo comportamento è illogico e irrazionale e va contro l’obbligo di efficienza e imparzialità dell’amministrazione.
Il ministero sta violando anche il principio di ragionevolezza: la legge non può essere applicata in un modo che produce risultati manifestamente irragionevoli. La decisione di non far scorrere la graduatoria, pur di fronte a posti scoperti, è un esempio di irragionevolezza che può essere contestata legalmente.
Serve un intervento immediato del Ministero per ristabilire giustizia, trasparenza e rispetto per chi ha superato una selezione pubblica. Concederci almeno quel misero 30% che ci aveva promesso.
Il gruppo “Integrazione 30% Idonei in caso di rinuncia”

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