HomeLettere in RedazioneL’immaginazione e il futuro, di Biagio Lauritano

L’immaginazione e il futuro, di Biagio Lauritano

Pubblichiamo il contributo del nostro Biagio Lauritano

A mio avviso la vita di ogni uomo si caratterizza per la propria coscienza della percezione spazio-temporale degli eventi che varia da persona a persona. La sintesi di passato e presente nell’uomo genera attesa per il futuro che noi avvertiamo innanzitutto attraverso l’immaginazione che, essendo espressione anche delle nostre pulsioni inconsce, ci obbliga sempre a guardarci dentro per cercare le cose per cui vale la pena di andare avanti ovvero di sentirsi persone. È chiaramente intuibile che il nostro io nascosto si compone di sentimenti ed esperienze molteplici che, in considerazione del livello di trascendenza che caratterizza ogni persona come unica e irripetibile, ci obbliga a fare i conti con la realtà poiché è impossibile prescindere da essa, è impossibile cioè decontestualizzare il soggetto per conoscere l’oggetto della nostra pretesa ovvero ciò che è necessario valorizzare per salvaguardare la nostra dignità e i nostri diritti.

La dimensione storica degli eventi si trasforma così in un flusso continuo di impulsi che interagiscono con le nostre emozioni superando i limiti imposti dalla ragione in quanto conseguenza del nostro status quo. Allora per noi diventa evidente la verità che abbiamo dentro con la conseguenza che, attraverso la riflessione che ci apre la via verso le certezze dell’agire, noi operiamo, diciamo così, una trasgressione delle regole imposte dal passato, una rottura con lo schematismo trascendentale che ci aveva contraddistinto fino a pochi istanti prima, per arrivare a quella ristrutturazione del Sé che coincide con il momento della scelta da operare per evitare l’alienazione come conseguenza del nostra inoperosità che ci escluderebbe dal flusso continuo degli eventi ovvero dalla conoscenza di noi stessi.

Dunque il nostro passato vagliato dal nostro presente per conoscere il nostro futuro; in altre parole così creiamo la Storia. Ci accorgiamo quindi delle differenze non solo tra noi e gli altri, ma anche di quelle insite nel nostro io perché esso si evolve continuamente producendo la Storia.

Ogni epoca si caratterizza per un preciso complesso di ideologie, espressione del rapporto, spesso conflittuale, tra le varie classi sociali, ma ciò che conta è soprattutto la nostra capacità introspettiva di analizzare momenti e situazioni che, attraverso la riflessione metacognitiva, diventano parte del nostro io dandoci così la possibilità di prefigurare quello saremo diventati una volta compiuta una particolare azione.

Come si vede l’immaginazione, motore dell’intelletto, ci rende partecipi delle nostre emozioni future prima che esse diventino realtà; è un modo questo di non sentirci preda delle paure dell’abisso dei nostri pensieri di fronte al nulla razionale che si pone davanti ai nostri occhi come conseguenza del non conosciuto, di quello che ci attende oltre il limite della ragione.

Perciò noi sublimiamo la nostra essenza vitale, fatta di ricordi, sensazioni ed emozioni, attraverso un salto metafisico verso il futuro che ci attende e plasmiamo così la nostra figura ovvero quello che saremo una volta che avremo scelto ciò che per noi è necessario alla nostra crescita materiale ed intellettuale.

Ma da soli non potremmo riuscire a fare ciò, abbiamo bisogno quindi di comunicare con gli altri allo scopo di costruire una società in cui non vengano disattese le nostre aspettative di vita. La comunicazione con gli altri non esclude però la perdita della nostra diversità individuale anzi, grazie ad essa, impariamo a conoscere meglio noi stessi e quindi l’oggetto della nostra pretesa si trasforma in qualcosa di accettabile e conveniente per l’intera società.

È infatti grazie alla società che ognuno di noi si evolve continuamente e in modo unico e irripetibile viste anche, e soprattutto, le esigenze nascoste del nostro io le quali, essendo latrici delle nostre pulsioni inconsce, ci obbliga continuamente a riflettere sulla nostra identità, intesa come espressione dei nostri pensieri più intimi che rappresentano, potremmo dire, il riflesso monadico della realtà in cui viviamo. È anche importante sottolineare che la dimensione di nostri ricordi coscienti contribuisce a creare in noi quel senso di pace e appagamento interiori, conseguenti agli effetti delle nostre azioni; in tal senso la percezione delle realtà presente non può prescindere dall’immaginazione di quella futura ed entrambe costituiscono gli elementi fondamentali per operare la nostra scelta.

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