HomeComunicato StampaL'insostenibilità del sistema delle RSU nelle scuola

L’insostenibilità del sistema delle RSU nelle scuola

L’esternalizzazione della contrattazione di istituto con il superamento delle RSU, prevedendo contrattazioni territoriali di ambito per scuole omogenee e la misurazione della rappresentatività su liste provinciali non più legata alle elezioni delle RSU che propongo da oltre 20 anni, precederebbe una rivoluzione copernicana che i sindacati non sono disposti a fare, ma che li riqualificherebbe e li rilancerebbe.

Oggi per presentare liste ogni tre anni essi devono passare sotto le Forche caudine di DS. DSGA e staff.

Noi oltre a proporre e a denunciare le discrasie delle RSU, il loro essere sempre più attratti dalle mappe di potere interne delle scuole, il loro essere sempre più sganciate dalle OO.SS e dalle loro vertenze nazionali , come hanno dimostrato nello sciopero del 30, non possiamo far nulla.

Possiamo forse spiegare, argomentare, forse anche urlare, ma non possiamo far nulla.
Ricordate che siamo solo un gruppo Facebook e questo non dobbiamo mai dimenticarlo.

Ricordo che l’istituto delle RSU e le loro elezioni sono disciplinate da un Contratto Collettivo Quadro e sono un fatto, come si dice in gergo, endosindacale.

Quindi come SBC non possiamo far nulla, i docenti e gli ATA che sono insoddisfatti delle RSU di scuola tra tre anni non le votino, e se sono insoddisfatti dello stesso istituto delle RSU come soggetto rappresentativo dei docenti nelle scuole, possono o disertare il voto o annullare la scheda in cabina elettorale per dare un forte segnale ai sindacati affinché cambino.
Lo dicemmo inascoltati nel 2018, quando chi scrive coamministrava Professioneinsegnante, un gruppo ora chiuso da Facebook.

Insomma credo che le lavoratrici e i lavoratori della scuola non debbano lamentarsi ex post ma dare un forte segnale ex ante.

Il dato di partecipazione alle elezioni RSU è bulgaro, supera il 90% e con questi dati si finisce per confermare ogni tre anni la validità del sistema RSU , proprio come quell’83% che non ha scioperato il 30 maggio scorso e che ha confermato la validità o l’indifferenza verso i nuovi istituti che introdurrà nella scuola a partire dal 23/24 il DL 36, oggi in discussione al Senato e che sarà convertito in Legge a fine mese, si spera con qualche modifica migliorativa.

Mi domando in quante scuole le RSU che non hanno scioperato e boicottato lo sciopero sono state denunciate ai sindacati nelle cui liste sono state elette ad inizio aprile e in quante scuole sono state sfiduciate con un documento ad hoc.
Chi scrive su SBC ha anche proposto un facsimile di denuncia, ma non ha poi avuto more solito nessun riscontro.

Vedete per cambiare bisogna esporsi in prima persona nelle scuole, non farsi isolare e dare un segnale forte e lottare, il peggior modo è restare passivi e acquiescenti. Così non cambierà mai nulla.

Libero Tassella SBC

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