HomeComunicato StampaLo sciopero e il sonno degli insegnanti

Lo sciopero e il sonno degli insegnanti

Dato sciopero 30 maggio rilevazione alle ore 14.30 di oggi 1 giugno, 99,9% di scuole monitorate, hanno scioperato il 17,55% dei docenti e ATA in servizio il giorno 30 maggio.

Fonte dati Funzione Pubblica derivanti dalla comunicazione delle scuole che a due giorni dallo sciopero non hanno ancora trasmesso i dati, all’appello manca ancora il 7% delle scuole. Il dato dello sciopero a mio avviso non supererà il 18%.

È quanto avevo previsto, uno sciopero tra il 15% e il 20% come avevo scritto la scorsa settimana, monitorando la mobilitazione.

Uno sciopero partito molto a rilento e su cui le RSU hanno lavorato poco e male e che solo negli ultimi giorni ha preso quota.

Gli stessi gruppi social si sono trasformati in un ricettacolo di qualunquismo e hanno dato voce a chi ha poi disertato lo sciopero con mille scuse.

A differenza dei sindacati che parlano di un’adesione del 20% e sono ottimisti, e si capisce il perché, io, che sindacalista non sono, ma un semplice osservatore non sono affatto contento del risultato, per me i contenuti del DL 36, ho letto l’articolato per le parti riguardanti l’istruzione , sono gravissimi in quanto a differenza della 107/2015 e della precedente riforma Gelmini , ora si stravolge la stessa professione dell’insegnante italiano dal reclutamento fino alla pensione, secondo un progetto organico e ben strutturato voluto dalla Confindustria.

La categoria si è mostrata rinunciataria e assente. E prevedo che questo sarà foriero, se non si inverte la rotta, di ulteriori riforme come ad esempio il middle management voluto e caldeggiato dalla potente ANP e presente in un emendamento di FI al DL 36, e ancora una politica di bassi salari con una logica premiale che non è affatto meritocratica ma clientelare e che a questa vorrebbe legare la progressione accelerata di carriera attraverso la formazione ( lo prevede un emendamento PD al DL 36).
Il DL prevede invece un premio una tantum a chi accede alla formazione incentivata ( il 40%).

Mala tempora currunt ma i docenti non lo percepiscono. Ricordate la storiella della rana bollita?
Bene il 30 abbiamo visto tante rane bollite crogiolarsi ancora nel loro brodo di cottura. Contenti loro.

Libero Tassella SBC

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