Barbara Floridia, senatrice del Movimento 5 Stelle, attacca duramente la manovra economica in aula, parlando di una decisione che schiaccia il diritto allo studio e quello alla salute. Tuttavia non è solo questo il nodo centrale, secondo lei i LEP finiti nel testo di bilancio aprono una crepa grave nell’impianto costituzionale. Il Parlamento perderebbe così voce su questioni decisive, con poche possibilità di intervenire dopo l’inserimento tecnico-amministrativo nelle previsioni finanziarie. Una mossa che stride rispetto al ruolo legislativo, quasi svuotato per vie traverse invece che affrontato con chiarezza politica.
Floridia ha messo in chiaro che ai LEP non è stato destinato alcun fondo. Contestualmente, ha richiamato l’attenzione sui tagli alla scuola statale: si parla di quasi un miliardo in meno nell’arco di qualche anno. Intanto però ecco spuntare risorse per gli istituti privati, grazie a buoni da fino a 1500 euro. Neanche le iniziative del Movimento sul fronte della didattica digitale hanno trovato spazio.
La senatrice ha attacca il governo anche sul fronte del Ponte sullo Stretto, bocciandolo come progetto vuoto, più simbolico che concreto; invece, avrebbe voluto spostare quei soldi su scuole e ospedali in Calabria, magari pure in Sicilia. La sua idea però non è passata per niente, bloccata subito da resistenze dure.
Floridia l’ha definita una presa in giro dal sapore amaro, quasi un teatro mal recitato. Ha aggiunto che i media ci mettono del loro, spingendo narrazioni di comodo per chi sta al potere.
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