La ricerca italiana è in bilico. A lanciare l’allarme è Elisabetta Piccolotti, deputata di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs), che ha definito “irresponsabile” la mancata destinazione di fondi adeguati alla stabilizzazione dei precari del settore. Durante una manifestazione davanti Montecitorio, organizzata da ricercatori e ricercatrici contro la legge di bilancio, Piccolotti ha evidenziato numeri preoccupanti: 30.000 precari nelle università, 40.000 dottorandi e 10.000 precari negli enti di ricerca.
La deputata ha sottolineato come questa situazione rischi di trasformarsi in un’emorragia di talenti, con migliaia di giovani costretti a emigrare per trovare opportunità all’estero. Un fenomeno che potrebbe aggravarsi ulteriormente entro il 2026, quando il mancato investimento rischierebbe di vanificare i 200 miliardi del PNRR destinati anche al potenziamento della ricerca.
Piccolotti ha lanciato un appello al Governo Meloni affinché si intervenga tempestivamente con emendamenti alla legge di bilancio per garantire continuità e sviluppo al settore. “Salviamo la ricerca e il futuro del Paese”, ha concluso.
La questione non riguarda solo la stabilità economica dei lavoratori, ma anche il progresso scientifico e tecnologico dell’Italia, un settore chiave per la competitività internazionale.
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