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MIUR: il nuovo anno inizia nel segno dell’innovazione digitale

Scuola, il nuovo anno inizia nel segno dell’innovazione digitale
Dalle migliori iniziative già realizzate da scuole
ed enti locali ai nuovi provvedimenti del Miur

Segreterie scolastiche libere dalla carta.
Un computer in ogni classe di medie e superiori. Al Sud un tablet ad ogni insegnante

In aumento anche le risorse per la gestione ordinaria delle scuole: +33%

Roma, 12 settembre 2012

Carta, addio. Il nuovo anno scolastico, ormai ai blocchi di partenza, inizia sotto il segno della digitalizzazione e dematerializzazione dei processi e delle procedure amministrative. Obiettivo, liberare aule e segreterie scolastiche da faldoni e fotocopie e ridurre, fino ad eliminarle del tutto, le spese sostenute dalle scuole per l’acquisto di documenti cartacei per la gestione amministrativa e la didattica. Il progetto è quello illustrato dal ministro Francesco Profumo nel corso di una conferenza stampa che si è svolta oggi al Ministero, a cui hanno partecipato anche il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti e, in collegamento video, l’Assessore alla Cultura, Istruzione e Ricerca della Regione Calabria Mario Caligiuri e l’Assessore all’Istruzione del Comune di Firenze Rosa Maria Di Giorgi. Quest’ultimi, in particolare, hanno presentato le iniziative già avviate sul territorio che il Ministero intende promuovere e mettere a sistema con i migliori progetti già sviluppati dalle singole scuole a favore dell’innovazione tecnologica.

Iscrizioni on line, registri elettronici, rilevazione automatica delle presenze. Ma anche nuove tecnologie per abbattere le spese telefoniche, risparmio energetico e banda larga. Sono queste le principali iniziative presentate, in linea con il Piano avviato dal Miur per la dematerializzazione delle procedure amministrative e dei rapporti con le comunità dei docenti e del personale, di studenti e famiglie, anche attraverso i portali “Scuola in Chiaro” e “UniversItaly”. Piano sviluppato in coerenza con quanto previsto dal decreto sulla revisione della spesa che prevede, tra l’altro, iscrizioni on line per le scuole di ogni ordine e grado a partire dall’anno scolastico 2012/2013 e registri in formato elettronico.

Un PC in ogni classe di medie e superiori
Risorse per 24 milioni di euro
Per realizzare questi obiettivi il Ministero ha messo in campo una serie di iniziative, tra le quali l’assegnazione di un computer ad ogni classe di tutte le scuole medie e superiori del Paese. Grazie ad un finanziamento complessivo di 24 milioni di euro, infatti, da quest’anno tutte le 34.558 classi delle scuole medie e le 62.600 classi delle scuole superiori potranno contare su un computer da utilizzare nelle lezioni quotidiane, innovando la didattica e i processi di apprendimento. Nello specifico, dei 24 milioni di euro, 8.647 milioni sono stati impiegati per la fornitura di computer alle classi delle scuole medie. I restanti 15.650 milioni per le classi delle superiori.

Al Sud un tablet per ogni insegnante
Impegnati quasi 32 milioni di euro
Per le quattro Regioni della Convergenza (Puglia, Campania, Sicilia e Calabria) l’intervento è ancora più capillare e prevede, finora, il coinvolgimento di 2.128 scuole (il 64,5% del totale) nelle quali sarà assegnato un tablet ad ogni insegnante. Il finanziamento complessivo è 31.836.574 milioni di euro. Nello specifico, 712 scuole in Campania (59.9%), 599 in Puglia (85.3%), 233 in Calabria (57.2%) e 584 in Sicilia (58.3%). Tuttavia – come ricordato dall’Assessore Caligiuri – in Calabria si sta lavorando per assegnare un tablet ad ogni insegnante di tutte le scuole della Regione (il 100%).

I progetti già avviati da scuole ed Enti locali
Profumo: mettere a sistema le esperienze migliori
In generale – come sottolineato dal ministro Profumo nel corso della conferenza stampa – è necessario portare a sistema le migliori esperienze già realizzate dalle scuole e i progetti sviluppati in questo senso dagli Enti locali. A cominciare, ad esempio, dai progetti realizzati dalla Provincia di Roma – illustrati dal Presidente Zingaretti nel suo intervento – per il risparmio delle spese telefoniche utilizzando VOIP e per il risparmio energetico. E anche l’esperienza del Comune di Firenze – di cui ha parlato l’Assessore Di Giorgi – per le iscrizioni integrate on line e le nuove App a disposizione delle famiglie. Inoltre, per quanto riguarda in particolare le iniziative già avviate da alcuni istituti scolastici, il ministro Profumo si è collegato con l’Istituto Majorana di Brindisi, che già da tempo utilizza registri elettronici, l’Istituto Fermi di Mantova, nel quale è già operativo il meccanismo di rivelazione automatica delle presenze e l’Istituto Desambrois di Oulx (TO), una scuola di montagna che svolge consigli di classe on line.

Innovare conviene:
previsti risparmi per circa 30 milioni di euro
A rendere necessaria la svolta digitale è anzitutto l’ammontare della spesa sostenuta dalle scuole per l’acquisto di documenti cartacei necessari per la gestione amministrative e didattica. Spesa che – come illustrato dal ministro Profumo – nel caso di un istituto secondario di II grado con 1.000 alunni e 45 classi può arrivare fino a 6.262 euro per pagelle, registri, carta per documenti e libretti per studenti. Il risparmio complessivo per il sistema scolastico che il piano di digitalizzazione può garantire è di circa 30 milioni di euro, così articolato: 4 milioni di euro nella Primaria (circa 2 euro a studente), 10 milioni nella Secondaria di I grado (circa 6 euro a studente) e 16 milioni nella Secondaria di II grado (circa 6 euro a studente).

Aumentano le risorse per la gestione ordinaria: + 33%
Ma perché l’innovazione produca i suoi frutti è necessario garantire agli istituti risorse adeguate per il loro funzionamento. A cominciare da quelle dedicate alla gestione ordinaria, dai servizi di pulizie alla tassa sui rifiuti, fino agli altri acquisti indispensabili per il lavoro di tutti i giorni. Così, grazie ad uno sforzo del Ministero in questo senso, le risorse della gestione ordinaria delle scuole passano dai 200 milioni di euro dello scorso anno a 240 milioni di euro, con un aumento del 33%.

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