Ciascun docente potrà esprimere con un’unica domanda fino a quindici preferenze indicando le scuole, ovvero un codice sintetico (comune o distretto) sia per la mobilità provinciale che per quella interprovinciale; in tale ultimo caso sarà possibile esprimere anche codici sintetici di una o più province.
Chi ottiene il trasferimento con preferenza sintetica non è sottoposto al vincolo triennale nella mobilità.
Le operazioni di mobilità territoriale e professionale si collocano in tre distinte fasi:
I fase: trasferimenti all’interno del comune;
II fase: trasferimenti tra comuni della medesima provincia;
III fase: mobilità territoriale interprovinciale e mobilità professionale su aliquota. Fatto 100 i posti che esuberano dopo la seconda fase, il 50% è accantonato per le immissioni in ruolo, il 25% va alla mobilità territoriale interprovinciale e il restante 25% alla mobilità professionale.
La mobilità professionale prevale su quella territoriale nei soli passaggi di ruolo come di seguito è meglio specificato.
Nei passaggi di cattedra si segue l’ordine di priorità indicato dal docente.
Nel caso di presentazione di domande di trasferimento, di passaggio di cattedra e di passaggio di ruolo, il conseguimento del passaggio di ruolo rende inefficace la domanda di trasferimento o di passaggio di cattedra o il trasferimento o passaggio di cattedra eventualmente già disposti.
In caso di richiesta contestuale di trasferimento e passaggio di cattedra il docente deve precisare a quale dei due movimenti intende dare la preferenza. In caso di assenza di tale indicazione prevale il passaggio di cattedra.
In caso di più passaggi di cattedra si segue l’ordine di priorità indicato dal docente, nel rispetto dell’ordine della graduatoria e delle precedenze.
Libero Tassella SBC
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