Bepep Grillo scrive sul suo blog le sensazioni che si avvertono nei palazzi del Governo. Sensazioni in qualche maniera già vissute dal mondo della scuola e dell’Università. Ancora una volta l’Istruzione ha davanti una nuova spending review, la revisione della spesa che tanti tagli ha già messo in atto in passato. Tant’è che si registra un taglio netto anche ai dipendenti statali scesi del 4%, ovvero di 130 mila unità con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti. Il problema è che – a giudicare dalla denuncia del M5S – e non è ancora finita. “Abbiamo la bruttissima sensazione – leggiamo sul blog di Beppe Grillo – di trovarci di fronte a un bieco gioco delle parti consumato sulla pelle del sistema di istruzione: da un lato si comincia a far trapelare i tagli che potrebbero essere attuati attraverso la spending review dal commissario Cottarelli, dall’altra il Miur afferma di non saperne nulla.
Consideriamo inaccettabile sia il fatto che il piano di tagli della spending review cominci a trapelare senza alcun elemento di ufficialità, sia la sua applicazione alla scuola e all’università. Se a questo si aggiunge che al Miur, rispetto a tali indiscrezioni, sembrano cadere dalle nuvole, abbiamo un quadro che prospetta o malafede, o dilettantismo.
Dopo le voci su sui tagli relativi alla rete scolastica, l’edilizia, gli insegnanti inidonei, il finanziamento dell’università e ricerca l’ultima sirena d’allarme arriva dalle colone de il Fatto, che parla di una riduzione del numero degli insegnanti di sostegno, i quali erano stati aumentati di 26 mila unità in tre anni nel recente Decreto Istruzione.
Tra l’altro, proprio in occasione della discussione di quel provvedimento, in commissione Cultura avevamo posto l’attenzione sul fatto che l’aumento degli insegnanti di sostegno sarebbe dovuto essere compiuto nell’immediato, e non in un triennio, al fine di garantire il rapporto stabilito per legge di un docente di sostegno ogni due alunni disabili.
Riteniamo inqualificabile l’avallo di questo clima di incertezza e di mancanza di comunicazione nei confronti dell’opinione pubblica, confermato anche dal non accoglimento della nostra richiesta di audizione del commissario Cottarelli in commissione Cultura. A nessuno è consentito agire nell’ombra o nascondersi. Ciascuno, secondo la propria responsabilità e competenza, riferisca presso le sedi competenti quanto è in atto e si intenda compiere. Non intendiamo trovarci di fronte al fatto compiuto e soprattutto non accetteremo che la scure del Governo possa colpire un settore già pesantemente mortificato”.