E’ uno sciopero generale al quale hanno aderito 40 stati. In italia non tutte le sigle sindacali scendono in piazza, tuttavia con le donne oggi ci sono i Cobas Scuola l’SGB Scuola, lo SLAI Cobas, l’USB ed altre sigle di base. Lo sciopero contro la distruzione dell’Istruzione pubblica è tuttavia fissato per la giornata di venerdì 17, qui le sigle di base saranno tutte unite e contro le politiche liberiste del governo Renzi e ora del governo Gentiloni.
Lo sciopero dell’8 marzo è stato indetto dal movimento femminile “Non una di meno”, di seguito il comunicato del sindacato di base SGB Scuola
L’8 MARZO CHIUDIAMO LE SCUOLE
La scuola scende in piazza l’otto marzo in tutte le più importanti città d’Italia, per una grande giornata di lotta!
L’8 marzo tantissime scuole chiuse e appuntamento in piazza per le manifestazioni organizzate da SGB in diverse città per rivendicare migliori condizioni di lavoro e per sostenere lo sciopero globale della donna, lanciato dal movimento “Non una di meno”.
Il Sindacato Generale di Base SGB ha convocato sciopero generale di tutte le categorie di tutte le lavoratrici e i lavoratori l’8 marzo per supportare la rivendicazione globale tutta al femminile, promossa dal movimento Non una di meno contro la violenza della donna a 360 gradi, in tutti i settori e in tutti i paesi del mondo.
Le donne sono, senza dubbio, fra tutte le categorie, le più discriminate sui posti di lavoro; le prime a subire gli abusi di chi è al potere: dalla molestia al compromesso per esercitare il diritto alla maternità, pagando con minor salario, minore avanzamento di carriera, minori pretese in generale e in molti casi anche con lo stesso posto di lavoro.
Nella scuola le donne costituiscono l’80% dei lavoratori e non a caso, sulla scuola, da un bel po’ di anni, si sono abbattute svariate riforme che hanno portato a condizioni di lavoro sempre più precarie con contratti bloccati da 8 anni e mobilità forzate, con l’applicazione della legge 107 che trasforma la scuola in azienda e i Dirigenti Scolastici in Presidi Manager con i quali doversi mostrare “flessibili” per garantirsi il posto.
Rifiutiamo la violenza degli ultimi 8 schiaffi dell’applicazione delle DELEGHE che portano a compimento il disegno di legge della “Buona scuola” che non hanno nessun contenuto migliorativo, ma solo quello di ridurre indiscriminatamente la spesa pubblica (si risparmia persino sul diritto allo studio dei disabili!) e privatizzare ulteriormente l’istruzione.
Scendiamo in piazza per dare un forte segnale al governo e dire che lavoratrici e lavoratori della scuola chiedono aumenti salariali veri, non le briciole contenute nel preaccordo del 30 novembre, a dir poco scandalose considerati i 20 miliardi stanziati per risanare le banche.
SGB sostiene le lotte per la tutela dei diritti di tutte le lavoratrici della scuola, che hanno un ruolo importantissimo e determinante nella costruzione di un’educazione nel rispetto di tutti i generi e nel ripudio totale della violenza.
Milano, 7 marzo 2017
Francesco Bonfini – SGB Scuola