Oggi l’Italia sta cambiando lentamente come funziona la pensione. Nonostante le uscite per le pensioni siano state pari al 15,3% del reddito nazionale nel 2025, ciò non basta a nascondere il peso dell’età media crescente. Man mano che la gente vive più a lungo, diventa urgente ripensare alle regole senza rompere equilibri fragili. A partire dal 2026 nuove norme entreranno in gioco, cercando di proteggere chi va in pensione ma anche salvaguardare i soldi dello Stato.
Fino al 2026 salgono di poco le pensioni più basse, arrivano venti euro in più ogni mese. A partire da quel momento si va in pensione comunque a sessantasette anni, ma solo se la vita media lo permette. Nonostante ciò, chi sperava nell’Opzione Donna dovrà ricredersi. Anche Quota 103 svanisce nel tempo.
In campo previdenziale, da luglio 2026 chi entra per la prima volta nel lavoro privato verrà inserito senza richiesta nei piani pensionistici, ma potrà uscirne se vuole. L’obiettivo è offrire più protezione a lungo termine mentre le persone vivono più anni.
Domani non basta cambiare le regole: serve proteggere chi lavora. Solo così la previdenza resta giusta senza rompersi.
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