Un’analisi ha evidenziato una problematica preoccupante: nel 50% dei casi esaminati, le pensioni erogate dall’Inps presentano errori di calcolo, con perdite che possono arrivare fino a 300 euro al mese. Gli errori rilevati includono il mancato riconoscimento di periodi contributivi come maternità o servizio militare, registrazioni errate dei contributi e rivalutazioni non applicate correttamente.
Questi problemi, oltre a compromettere il valore reale dell’assegno pensionistico già eroso dall’inflazione, possono generare arretrati mancanti per decine di migliaia di euro. Per i cittadini è fondamentale verificare la correttezza del proprio cedolino pensionistico e intervenire tempestivamente.
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