Ci sono ancora troppi nodi da sciogliere e quindi non si chiuderà nelle prossime settimane e forse neppure nei prossimi 2 o 3 mesi
Per me l’unico nodo vero è che i soldi resteranno nelle casse dello Stato per altri lunghi mesi, forse sei o ancor di più e non andranno nelle tasche dei lavoratori e delle lavoratrici della scuola.
Insomma per la neo segretaria Cisl scuola un contratto già miserrimo ( aumento netto 50 euro) e che non può che essere tale per i soldi previsti in due leggi di bilancio, scaduto 40 mesi fa , dovrà dispiegare i suoi effetti economici tra 6 o 8 mesi, cumulando un ritardo di 48 mesi, 48 mesi che hanno sconvolto il mondo tra Covid e guerra nel cuore dell’Europa.
Ora l’inflazione viaggia al 6,9%, non oso pensare a quanto arriverà a settembre prossimo. A gennaio 2023 arriverà nelle tasche dei lavoratori carta straccia, non serve un genio dell’economia per capire questo.
Se si sta giocando al rinvio del contratto di lavoro e a far saltare una tornata contrattuale, lo dicano chiaramente e non si celino dietro il sindacalese dei nodi da sciogliere. Li sciolgano e ci facciano dare aumenti e arretrati. Pochi, maledetti e subito.
A settembre si deve aprire la mobilitazione non per il vecchio ma per il nuovo contratto.
Per noi i sindacati , come affermiamo da mesi, devono spingere per la chiusura immediata del contratto di lavoro , affinché nelle tasche dei lavoratori arrivino gli aumenti e gli arretrati 19/21.
Ogni rinvio, ogni attesa, con la speranza che il governo sganci altri fondi, è una pia illusione e con l’illusione non si compra né il pane né il formaggio.
La Barbacci forse può aspettare anche altri tre anni, forse anche di più i docenti e gli ATA no.
Libero Tassella SBC
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