La proposta dell’ex ministro Calenda ha lasciato tutti di stucco: “Tutti i ragazzi di qualunque condizione sociale devono iniziare dal liceo. Dopo gli studi professionali e tecnici”. La sua idea mortifica per certi aspetti le scuole tecniche e professionali: “Prima dobbiamo formare uomo e cittadino” come se non lo facessero già gli istituti tecnici e quelli professionali. “In una società del benessere fino a 18 anni – prosegue Calenda sul Corriere – si imparano arte, storia, musica, cultura, cose che daranno un vantaggio competitivo dopo e, che, soprattutto, eviteranno la frustrazione che deriva dall’essere incanalati verso una professione e senza avere altro mondo che non stare sui social e comprare cavolata. Io, ai miei figli, ho vietato videogiochi e telefonini fino ai 14 anni, così che si abituassero, invece, a leggere i libri”.
Certamente la sua proposta non lascerà indifferenti le migliaia di docenti degli istituti tecnici e professionali che quotidianamente entrano in classe e oltre a trasmettere le nozioni tecniche utilissime per la crescita del Paese, si impegnano a formare i cittadini di domani. Forse lo fanno con maggior fatica, ma proprio questo rende il lavoro dei docenti meraviglioso.
Un tempo, nell’Italia che cresceva, i genitori invitavano i figli ad imparare un mestiere “impara l’arte e mettila da parte” e proprio quella generazione ha contribuito a fare grande la nostra nazione, oggi in decadenza forse perché a gestire ci sono troppi teorici e meno pratici.
Ecco tutti i testi per prepararsi al concorso straordinario 2022 della scuola
Inscriviti al nostro canale Telegram e riceverai gli aggiornamenti in tempo reale.
https://t.me/informazionescuola