Per il Senatore Pittoni gli insegnanti e il personale ATA hanno tutte le ragioni per partecipare allo sciopero generale del 30 maggio.
Un chiaro quanto inedito endorsement quello del Senatore Leghista.
Mario Pittoni contesta apertamente i contenuti del DL 36 dello scorso 30 aprile, in particolare la procedura del reclutamento che non risolve affatto i problemi del precariato, anzi li complica.
Il Ministro Patrizio Bianchi, invece, dopo la proclamazione ha subito dichiarato di non capire il perché dello sciopero e difende il suo Decreto Legge che domani inizia il suo iter Parlamentare in Senato.
Per il professore ferrarese il decreto non comporterebbe tagli di spesa e come annunciato insieme al Ministro Franco sarebbe intenzione del Governo Draghi continuare a investire nel settore.
Peccato che alle parole non corrispondano i fatti, il Governo ha intenzione invece di tagliare pesantemente sull’istruzione ( organici e stipendi dei dipendenti) si veda il DEF da poco approvato.
Si passerà da una spesa attuale per l’istruzione pari al 4% del PIL (dal 2020) , a una previsione di spesa per il 2025 del 3,5%, di PIL per poi mantenersi attorno al 3,4-3,5% di PIL negli anni successivi.
Secondo Bianchi, che difende a spada tratta il suo Decreto, i docenti non avrebbero alcun motivo per partecipare allo sciopero indetto il 9 maggio dai sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda Unams.
Stando al decreto 36 , la formazione incentivata, che riguarderà il 40% dei docenti, sarà finanziata a regime con economie di sistema e cioè con il taglio di organico e con il dimezzamento dei finanziamenti della carta del docente che passerà da un bonus di 500 euro a uno di 250 euro.
Vedremo se gli insegnanti saranno dello stesso avviso del loro Ministro oppure il 30 maggio incroceranno le braccia contro il DL 36 e per il rinnovo immediato del CCNL 19/21 scaduto ormai da 36 mesi a fronte di un’inflazione arrivata al 6%.
Libero Tassella
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