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Renzi e fase transitoria dei docenti precari con un nuovo concorso? No grazie!

COMUNICATO STAMPA – Apprendiamo, da un articolo pubblicato oggi sulle pagine de il Fatto Quotidiano,quale sarebbe la strategia che l’attuale governo, diretto dal presidente del Consiglio Renzi e dal ministero dell’istruzione,capitanato dalla ministra Giannini,vorrebbe porre in essere per attuare la fase transitoria volta alla stabilizzazione,ossia all’assunzione in ruolo, dei docenti precari inseriti nella seconda e terza fascia delle graduatorie di istituto.

I tecnici del governo Renzi starebbero lavorando per l’indizione di un nuovo concorso,che forse dovrebbe essere bandito fra due o tre anni, volto a far partecipare i docenti precari, iscritti nella seconda fascia delle graduatorie di istituto, perché abilitati,con la previsione di far sostenere ad essi una sola prova,quella orale.

Un’altra novità del concorso, volta ad avviare la fase transitoria, dovrebbe essere quella di bandire delle selezioni provinciali, ossia dei concorsi solo in quelle provincie ove effettivamente servirebbe reclutare nuovi docenti e per le sole classi di concorso che risulterebbero effettivamente esaurite di docenti precari.

Giova ricordare, a tutti i docenti precari della scuola e allo stesso presidente del consiglio Renzi, che, alla cerimonia di inaugurazione della ‘Torre Biologica Ferdinando Latteri’ dell’università di Catania, cosi’come si apprende da livesicilia.it, il presidente del consiglio avrebbe pronunciato,quasi a voler rassicurare il mondo dei docenti precari delle scuole di ogni ordine e grado, le seguenti parole:“ nella scuola ci sono 200mila precari ed non è possibile azzerare tutto e fare un concorso nuovo perché con quelle persone sarebbe stata assunta un’obbligazione permettendo loro di lavorare, portandoli su una strada dalla quale non potranno tornare indietro”.
Ebbene,queste asserzioni,pronunciate dal presidente Renzi, denotano incoerenza ed un contrasto di intenti con quanto invece vorrebbe realizzare il governo da lui stesso amministrato: l’indizione di un nuovo concorso,sia pure con sola prova orale, per la stabilizzazione dei docenti precari della scuola italiana.

E’ opportuno ribadire,sia al presidente del consiglio Renzi, sia al ministero dell’istruzione,sia ai deputati sostenitori dell’attuale governo,che i docenti precari,abilitati e non, bocciano in partenza la fase transitoria che questi vorrebbero attuare con l’indizione di un nuovo concorso.

I docenti precari,iscritti nella seconda e terza fascia delle graduatorie di istituto non hanno bisogno di sostenere nuove prove concorsuali per dimostrare di essere buoni docenti, conoscitori del sapere educativo ed istruttivo,grazie anche,oltre alle abilitazioni conseguite, all’esperienza maturata in campo didattico, accettando supplenze sia pur temporanee.

Per tale motivo,il mondo dei docenti precari,abilitati e non, boccia il piano transitorio che l’attuale governo vorrebbe attuare per la stabilizzazione di tali docenti. Il governo dovrebbe,dapprima, porre fine alle disparità  di trattamento e di ingiustizia che continuano a vivere i diplomati magistrale abilitati ante 2001/2002 inserendo questi, con una delega alla attuale legge di bilancio, alle graduatorie provinciali ad esaurimento per consentire loro di ottenere il ruolo,attuare un provvedimento per gli abilitati pas e tfa volto alla loro stabilizzazione ed infine trovare una soluzione per i docenti iscritti nella terza fascia delle graduatorie di istituto che hanno lavorato nelle scuole sia pur senza abilitazione e continuano a lavorare.

Avv. Anna Fasulo

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