Roma, 11 novembre – Il tema del precariato nella ricerca torna al centro del dibattito politico grazie alla voce del Movimento 5 Stelle. Antonio Caso, capogruppo M5S in commissione cultura alla Camera, ha partecipato a una manifestazione insieme ai precari della ricerca, denunciando apertamente le scelte del Governo nella legge di bilancio.
“Le risorse destinate al settore sono insufficienti e rappresentano un’umiliazione per chi ogni giorno lavora per il progresso del Paese”, ha dichiarato Caso. Con il 40% del personale universitario e degli enti di ricerca in condizioni di precarietà, la manovra non solo non offre soluzioni, ma introduce nuove forme contrattuali che aggravano la situazione.
Il deputato ha sottolineato l’importanza di investire nella ricerca, definendola “il cuore del futuro”. La richiesta è chiara: stabilizzazioni e investimenti strutturali per garantire diritti e stabilità a chi contribuisce alla crescita del Paese.
Il M5S promette battaglia in Parlamento, portando avanti le istanze di un settore cruciale per lo sviluppo dell’Italia. “Non resteremo in silenzio”, ha concluso Caso, ribadendo l’urgenza di un cambio di rotta.
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