Egregio Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Egregia Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, Egregio Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara,
Noi docenti risultati idonei ai concorsi PNRR1 e PNRR2 desideriamo portare alla Vostra attenzione la gravissima situazione in cui versano migliaia di insegnanti che, pur avendo superato più procedure concorsuali pubbliche, si vedono oggi negare l’accesso al ruolo.
Abbiamo dimostrato competenza, dedizione e resilienza. Garantiamo ogni giorno il funzionamento delle scuole italiane, ma viviamo ancora in una condizione di precarietà che non trova giustificazione.
Il Governo ha annunciato l’assunzione di 48.000 docenti come traguardo storico. Tuttavia, la realtà è ben diversa: i posti sono stati autorizzati, ma non effettivamente assegnati, per ragioni che denunciamo con forza.
Le graduatorie dei concorsi PNRR e le relative integrazioni non vengono fatte scorrere. Solo le rinunce dei vincitori sono surrogabili, mentre quelle degli idonei inseriti nelle integrazioni del 30% non lo sono.
I vincitori del concorso PNRR2, inseriti anche nelle integrazioni del 30% di PNRR1, non sono stati depennati dopo l’accettazione del ruolo, bloccando di fatto ogni scorrimento. Stimiamo che almeno il 30–40% dei candidati inseriti nell’integrazione PNRR1 sia già vincitore di PNRR2, rendendo inaccessibili molti dei posti riservati agli idonei.
Il punteggio minimo richiesto alla prova scritta del PNRR2 si è rivelato discriminatorio e inefficace, variando in modo arbitrario tra regioni e classi di concorso.
Un esempio emblematico è la scuola primaria in Lombardia: a fronte di 2.661 posti, solo 945 vincitori e 283 idonei sono stati individuati, con almeno 1.200 assunzioni in meno rispetto alle aspettative.
Abbiamo affrontato prove complesse: scritti, orali, simulazioni didattiche in 24 ore, test di inglese spesso valutati con criteri non uniformi. Abbiamo sostenuto orali in sedi lontane, con costi personali e familiari significativi. Abbiamo superato tutto, ma siamo rimasti esclusi da tutto, persino dalla prima fascia GPS, ormai diventata una questione di “prezzo”. In questo sistema, la capacità economica ha finito per sovrastare il merito, penalizzando chi ha già dimostrato competenza e professionalità ma non può permettersi percorsi abilitanti onerosi.
Ora ci viene prospettato un terzo concorso, e parallelamente l’iscrizione a nuove liste regionali, in un sistema già dimostratosi macchinoso, frammentato e inefficace. Un sistema che si reinventa ogni anno, cambiando regole, criteri e percorsi, senza mai offrire una vera stabilità. Un sistema che ci costringe a rincorrere nuove procedure, nuovi titoli, nuovi investimenti economici e personali, come se il merito già dimostrato non valesse più nulla. Un sistema che, invece di valorizzare chi ha già superato prove selettive e ha già insegnato con competenza, continua a spostare l’orizzonte più in là, rendendo il ruolo un miraggio sempre più distante.
Siamo professionisti, non numeri. Siamo idonei, non risorse da ignorare.
Chiediamo rispetto, trasparenza e una pianificazione seria del reclutamento. Chiediamo che il merito venga riconosciuto e valorizzato. Chiediamo che il precariato non sia la condizione permanente di chi ha già dimostrato di essere all’altezza.
Con urgenza, chiediamo:
Lo scorrimento immediato e trasparente delle graduatorie PNRR1 e PNRR2
La programmazione dell’assunzione di tutti gli idonei, senza ulteriori concorsi
La redistribuzione dei posti non assegnati attraverso lo scorrimento delle graduatorie esistenti
Con la presente, chiediamo formalmente un incontro urgente con Lei, Presidente Mattarella, affinché possa ascoltare direttamente la voce di chi ogni giorno contribuisce alla tenuta e alla qualità della scuola pubblica italiana, ma che oggi si trova ingiustamente escluso da un futuro professionale stabile.
Rivolgiamo lo stesso appello alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Ministro Giuseppe Valditara, affinché si apra un confronto diretto e costruttivo con chi ha già dimostrato di possedere i requisiti per servire con competenza e passione la scuola italiana.
Abbiamo perso fiducia, ma non dignità. Abbiamo subito ingiustizie, ma non smesso di credere nella giustizia. Per questo, ci rivolgiamo a Voi con l’ultima speranza che le istituzioni sappiano riconoscere il valore di chi ha già dato prova di esserci, e di essere pronto.
La presente lettera è stata trasmessa anche a giornalisti, testate nazionali e locali, media educativi, psicopedagogisti, scrittori e divulgatori, affinché il nostro appello possa essere ascoltato e condiviso anche nella società civile e nel dibattito pubblico.
Gli idonei ai concorsi PNRR1 e PNRR2
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