Il consiglio dei ministri smentisce Renzi: non ci sono i soldi per i rinnovi dei contratti.
Nonostante la sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittimo il blocco dei contratti nelle pubbliche amministrazioni, il governo nei fatti non ne tiene conto.
A parole invece, per bocca del premier, promette rinnovi contrattuali con aumenti corposi per valorizzare il lavoro dei docenti.
A smentirlo sono i suoi stessi ministri.
“La nota di assestamento di bilancio emanata dal Consiglio dei ministri – scrive la FLC Cgil sul proprio portale – conferma i timori del mondo della conoscenza: non ci sono risorse per la firma del rinnovo del contratto nazionale.
È l’ennesima presa in giro di questo governo che non garantisce ai lavoratori e alle lavoratrici del Pubblico impiego, e in particolare a quelli del comparto della conoscenza migliori condizioni salariali e valorizzazione delle professionalità”.
Nella nota il sindacato chiede anche il superamento della legge Brunetta.
“Il rinnovo dei contratti nazionali nel pubblico impiego – continua la FLC Cgil – non è una cortesia che il premier e il suo governo fanno ai lavoratori e alle lavoratrici. È un impegno preciso che deriva dalla necessaria e immediata applicazione di una rigorosa sentenza della Corte Costituzionale, che lo impone all’esecutivo.
Ogni tentativo di dilazionamento o addirittura di rinuncia del rinnovo contrattuale, non solo danneggia centinaia di migliaia di lavoratori della conoscenza e le loro famiglie, che in questi anni hanno perso salario, ma contravviene a una specifica sentenza della Suprema Corte”.