Rinnovo del contratto scuola, le risorse non bastano, ma bene il turnover
Il rinnovo del contratto della scuola e del pubblico impiego sarà in linea con quello del governo Renzi? A giudicare dalle risorse, si.
Le cifre contenute nella legge di Bilancio sono esigue. Lo evidenzia la FLC Cgil: “L’articolo 13 incrementa di 225 milioni di euro per il 2020 e di 1,4 milioni di euro dal 2021 i finanziamenti per rinnovare i contratti nazionali per il triennio 2019-2021 del pubblico impiego e del personale statale in regime di diritto pubblico. In particolare, gli importi degli oneri già stabiliti dalla precedente Legge di Bilancio sono cosi modificati:-1.650 milioni di euro per il 2020 (in luogo dei 1.425 milioni attualmente previsti); -3.175 milioni di euro annui dal 2021 (in luogo dei 1.775 milioni attualmente previsti). Tali risorse comportano un incremento delle retribuzioni medie complessive del personale appartenente al settore Stato pari all’1,3 per cento per il 2019, all’1,9 per cento per il 2020 e al 3,49per cento a decorrere dal 2021. Gli incrementi contrattuali relativi al personale dipendente delle amministrazioni, istituzioni ed enti pubblici diversi dall’amministrazione statale, quantificabili in complessivi 940 milioni di euro per il 2019, 1.340 milioni per il 2020 e 2.530 milioni dal 2021 sono posti a carico dei rispettivi bilanci. Detti importi sono comprensivi dell’indennità di vacanza contrattuale e dell’elemento perequativo una tantum previsto per i dipendenti delle amministrazioni pubbliche”.
In soldoni mediamente i lavoratori avrebbero 70 Euro lorde al mese. Una miseria. I dipendenti della scuola si aspettavano un definitivo cambiamento che andasse in direzione degli stipendi dei loro colleghi europei, ma non ci siamo proprio.
Se da un lato il governo ha sbloccato il famoso turnover nella pubblica amministrazione prevedendo la copertura del 100% dei pensionamenti, dall’altro lato al momento non ha trovato le risorse necessarie per ridare dignità con un rinnovo del contratto corposo e dignitoso.
A questo punto le dimissioni del ministro Fioramonti dovrebbero essere sempre più vicine.