La recente decisione del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) sulla rivalutazione delle pensioni per il 2026 ha sollevato preoccupazioni tra i rappresentanti dei pensionati. Carmelo Barbagallo, Segretario generale della Uil Pensionati, ha sottolineato come l’incremento dell’1,4% sia insufficiente per recuperare il potere d’acquisto perso a causa dell’acquisto.
Gli aumenti previsti, seppur necessari, risultano modesti: una pensione di 1.500 euro vedrà un incremento di soli 21 euro al mese, mentre un assegno di 2.600 euro crescerà di circa 36 euro. Tali cifre appaiono inadeguate a fronte dell’aumento dei costi per beni essenziali, sanità e trasporti.
Barbagallo ha ribadito la necessità di interventi strutturali: “La rivalutazione non basta. È urgente ridurre le tasse ai pensionati italiani, che pagano imposte più alte rispetto ai loro omologhi europei.” Un alleggerimento fiscale rappresenterebbe un sollievo concreto per milioni di persone che affrontano quotidianamente gli effetti dell’inflazione.
L’appello è chiaro: il governo deve intervenire nella prossima legge di bilancio, garantendo un supporto reale a una fascia della popolazione già duramente colpita dalle difficoltà economiche.
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