Dopo l’esperienza fallimentare delle crocette che oltre a umiliare i partecipanti, il 90% non ha superato i quiz, ha fatto fallire l’intera procedura concorsuale ordinaria con dispendio di risorse e di tempo prezioso, un fallimento del MI e della Pubblica Amministrazione, di Bianchi e di Brunetta in nome della semplificazione, bisogna ora rivedere l’intero sistema di reclutamento dei docenti.
Per reclutare i migliori ci vuole un tipo di prova concorsuale che coniughi il sapere, l’esperienza e la formazione, in un sistema misto di reclutamento per esami e titoli e per esperienza formativa e servizio, il ripristino di un doppio canale di reclutamento, con la previsione di una fase transitoria, e un reclutamento preceduto da una fase formativa iniziale e poi continua nel corso dell’intera carriera.
Bisogna urgentemente stabilizzare il personale, non si possono sottoscrivere oltre 150.000 contratti a tempo determinato ogni anno e questo più che a una esigenza occupazionale è legata alla stessa tenuta del sistema scolastico italiano.
I concorsi devono restare pubblici, regionali e provinciali, gestiti a livello nazionale e bisogna respingere fermamente il reclutamento di scuola gestito dai Dirigenti Scolastici, richiesto dall’ANP.
Oggi assistiamo a un fallimento dei concorsi ordinari, mi auguro che il MI faccia una seria riflessione, non sono I partecipanti al concorso ad aver fallito, sono i concorsi stessi ad aver fallito, il risultato è la conferma del precariato.
Libero Tassella SBC
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