Torno sugli esami di Stato, pur rilevando l’intrinseca inutilità degli attuali esami, se esame dev’essere, allora dev’ essere profondamente riformato.
Bisogna abolire i crediti, l’esame deve consistere in uno scritto e in un orale, in mancanza della prova orale si torna a ripetere il quinto anno.
I docenti esaminatori devono essere rigorosamente esterni, gli studenti svolgeranno l’esame in un’ altra scuola, ruotano gli studenti non i docenti, così si risparmia.
In caso contrario, stando l’attuale situazione, l’esame di Stato non solo è inutile, è fonte di contenziosi, ma è anche profondamente antieducativo, alla fine di un corso di studi, lo Stato abdica nei confronti dello studente cliente e rilascia un titolo di studio con un punteggio che non corrisponde affatto alle reali conoscenze e competenze del candidato.
Nell’esame di Stato riformato da Berlinguer in pratica lo Stato celebra l’atto finale del suo fallimento educativo.
Libero Tassella SBC
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Se si rinuncia al ruolo si perde anche il punteggio?


