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SBC: i docenti sono molti perciò hanno aumenti contrattuali insufficienti. Non è vero, bisogna invertire la politica dei bassi salari

La scusa che i docenti sono troppi per cui non è possibile adeguare i loro stipendi ai loro colleghi europei non sta in piedi

Mentre i ministri dell’ Istruzione e prima del Miur promettevano mirabolanti aumenti per gli insegnanti , il vero Ministro, quello del Mef, ha condotto sempre una politica di contenimento retributivo nei loro confronti, da anni e con tutti i governi sono aumentati i carichi di lavoro introdotti con nuove leggi, soprattutto di carattere burocratico , come SBC va denunciando da anni, per cui non sono stati corrisposti aumenti stipendiali se non bonus, facendo prevalere un’ottica premiale una tantum su quella salariale, sotto questo aspetto un nastro rosso che unisce la 107 di Renzi con il DL 36 di Draghi.

Si tenga poi conto della contrazione del personale dell’aumento degli alunni nelle classi( Gelmini), del precariato strutturale 200.000 docenti con stipendio iniziale per decenni senza ricostruzione di carriera, del blocco dello scatto del 2013 ( governo Letta) e di un aumento contrattuale legato ancora all’inflazione programmata e non a quella reale da una legge ormai sorpassata, oggi l’inflazione è al 9% e il carrello della spesa ha superato il 12% cioè il 12, 5% un record assoluto non accadeva dal 1983, ma all’epoca c’era i.i.s. ( indennità integrativa speciale). insomma stiamo vivendo una situazione che I nuovi insegnanti non avevano mai vissuto, quello di un lavoro povero soprattutto se svolto lontano da casa.

Quando entrai nella scuola, una coppia di insegnanti poteva andare al ristorante due volte a settimana, a cinema e a teatro, poteva comprare casa e tanto altro, poteva pensare di mettere al mondo dei figli..

Anche in altri paesi gli insegnanti sono numerosi ma guadagnano uno stipendio decoroso se comparato allo stipendio del docente italiano.

Ma considerate che in Italia Oggi gli insegnanti sono molto passivi e accomodanti e lamentosi, rifiutano la mobilitazione e la lotta.

Quei pochi diritti sono frutto della lotta di precedenti generazioni di insegnanti, penso a quelli degli anni Settanta e Ottanta, queste generazioni preferiscono ora non lottare ma subire così assisteremo a una sottrazione di diritti e a un aumento di doveri e oneri non pagati o sottopagati con un premio.

Libero Tassella SBC

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