Apprendo che i precari scrivono al Papa, io credo che invece di scrivere al Papa o raccomandarsi ai Santi per lavorare dovrebbero scendere in piazza e fare sciopero. Ve li immaginate gli operai che lottavano per lo Statuto dei lavoratori se invece di scioperare e fare cortei avessero scritto a Paolo VI?
Questo è il segnale che ormai si è persa ogni cognizione di lotta.
Che sperano i precari della Scuola che il Papa parlando di loro all’Angelus, il loro contratto si trasformi d’incanto a tempo indeterminato o tornino a lavorare vicino casa? Questo è solo un brutto segnale. Non mi risulta che nelle cattoliche Spagna e Francia gli insegnanti abbiano fatto altrettanto. Una pessima mossa strategica. Il Papa ha altre funzioni che risolvere il problema del precariato scolastico in un paese dove esercita il suo magistero.
Libero Tassella SBC
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