Sono settimane, da quando si è acceso il dibattito sul totoministri che si è insistentemente fatto il nome dell’ex Senatore Mario Pittoni, responsabile Istruzione della Lega.
Sui social media molti insegnanti e gruppi di precari e docenti di ruolo hanno fatto il suo nome come Ministro dell’Istruzione nel governo Meloni, anche molti sondaggi di gradimento lo hanno sempre visto al primo posto tra i nomi che nei giorni scorsi si facevano per quello che ora si chiama ora Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Sappiamo invece che il Ministero è andato al Senatore Valditara espresso dalla Lega di Salvini e gradito al partito di Giorgia Meloni.
Io spesso ho letto comunicati, mozioni, atti e in particolare il disegno di legge di riforma del reclutamento dei docenti dell’ex Sen. Mario Pittoni e ho sempre avuto l’impressione che scriva meglio di tanti laureati, plurilaureati e specializzati, che anche hanno ricoperto il ruolo di Ministro pro tempore dell’Istruzione, ogni riferimento non è casuale.
Abbiamo persone che hanno mentito su lauree mai ottenute, come il giornalista Giannino e l’attuale ministro della Difesa Crosetto, che poi ha chiarito. Abbiamo avuto al MI gente che ha copiato la tesi o la tesina di specializzazione.
Inoltre ho potuto verificare di persona da esperto di scuola e di legislazione scolastica la lucidità e la capacità di inquadrare i problemi e portarli a sintesi da parte dell’ex Senatore Pittoni in un settore come il precariato scolastico dove convergono interessi contrapposti ed è difficile fare proposte equilibrate.
Mi auguro quindi che possa trovare ascolto negli ambienti parlamentari e al ministero anche nella diciannovesima legislatura appena iniziata e la scuola possa contare sulla sua esperienza maturata in più legislature e come presidente della commissione Cultura e istruzione.
Gli avversari lo hanno a volte dispregiativamente e immotivatamente definito come il Senatore delle sanatorie, invece è quello che ha offerto nella diciottesima legislatura soluzioni sistemiche sul reclutamento semplificato nelle modalità ma non facilitato e che dà il giusto peso all’esperienza pluriennale di insegnamento, uno che come me ha capito che tra una decina di anni sarà difficile sostituire 600.000 insegnanti che andranno in pensione Il problema già si porrà nei prossimi 3/5 anni, cioè durante questa legislatura e sarà sempre più difficile trovare gente disposta a percepire bassi salari per insegnare, mentre finirà il flusso di supplenti dal Sud al Nord. Anzi, già si sta esaurendo in quanto ormai nessuno è più disposto a lavorare e nel contempo restare in una situazione di semi povertà se non di povertà in un’altra città lontana centinaia di chilometri e con stipendi che arrivano con mesi di ritardo.
Inutile dire che per qualsiasi problema, oltre che con altri parlamentari, ci siamo sempre confrontati come Scuola Bene Comune con Mario Pittoni su varie problematiche: dai vincoli nella mobilità (trasferimenti e assegnazioni provvisorie), alle GPS che i ministeriali avrebbero voluto prorogare ancora di un anno, al reinserimento nelle GAE di chi non aveva rinnovato la domanda di inclusione e a tanti altri problemi.
Abbiamo sempre potuto verificare la sua capacità di ascolto,di inquadrare I problemi e la sua disponibilità, a differenza dei tanti politici che non rispondono ai messaggi, non accettano il confronto e non ascoltano la scuola reale.
Libero Tassella SBC
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