Io penso che la vera svolta per i contratti nella scuola sarebbe quello di prevedere un’ area contrattuale specifica per gli insegnanti vista la specificità del loro lavoro che si differenzia da quello amministrativo tecnico e ausiliario che si svolge nella scuola e dal restante lavoro nel pubblico impiego.
È la vecchia idea , allora sembrava un’eresia, del.prof. Sandro Gigliotti che fondò alla fine degli anni Ottanta con Carla Gullotta la Gilda degli Insegnanti dei Comitati di Base, sindacato poi sciolto nel 2008 e oggi Struttura Organizzativa Autonoma ( SOA) della FGU. Oggi a portare avanti questa vecchia idea è appunto la FGU con Vito Castellana. Su questa idea dovrebbero a mio avviso convergere tutti gli altri sindacati della scuola.
Un’altra svolta sarebbe altresì quella di determinare gli aumenti contrattuali non in riferimento all’inflazione programmata bensì a quella reale ovvero trasformare il lordo in netto cioè detassare completamente gli aumenti. Se non si farà quanto abbiamo indicato, abbiamo già la certezza che il Contratto 25/27 che si dovrà chiudere secondo le promesse del Ministro nel 2026 ( vedremo) sarà in linea con quello già firmato il 5 novembre e relativo al 22/24.
La cosa che faccio fatica a capire è perché i sindacati firmatari che rivendicano più risorse per il prossimo contratto non siano scesi in sciopero il 12 dicembre, capisco la CISL scuola e la UIL RUA che devono ubbidire a logiche politiche roprie dei sindacati Confederali, ma non mi spiego l’atteggiamento dei sindacati autonomi della scuola, lo SNALS la FGU e l’Anief di Pacifico molto combattivi nei Comunicati Stampa e nell’attribuirsi meriti ma che hanno fatto solo gli sbandieratori delle loro bandierine appena due settimane fa, per non parlare dei sindacati di base che hanno diviso i lavoratori della scuola il 28 novembre scorso con uno sciopericchio che non ha ottenuto neppure il 2% delle adesioni e che sancisce la morte per estinzione dell’universo dei micro sindacati di base nella scuola.
Libero Tassella SBC
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